CM.IT | Napoli-Osimhen, si studiano le carte: tra ricorso e verdetti (medici)

Il caso Osimhen diventa sempre più articolato: potrebbero esserci risvolti legali che potrebbero contrapporre il Napoli alle istituzioni

Il Napoli continua ad attendere per comprendere quale debba essere il futuro prossimo di Victor Osimhen: perché l’attesa è tutta riversata su venerdì, quando ci sarà la visita di controllo.

Osimhen
Victor Osimhen © LaPresse

Ad attendere il nigeriano, ci saranno il professor Gianpaolo Tartaro, chirurgo che ha operato il nigeriano, ed il medico sociale del Napoli, Raffaele Canonico, faranno la tac e cercheranno di capire come sta procedendo il processo di guarigione. Avere la mascherina, per quanto studiata nei minimi dettagli, non può rappresentare il passepartout per tornare in campo bruciando i tempi. La botta rimediata contro l’Inter c’è stata: pensare di saltare troppo le settimane di recupero può esser un rischio che il Napoli non vuole correre. In caso di consulto negativo, poi, ci sarà anche la necessità di confrontarsi con i medici della federazione nigeriana: ovviamente, si forzerà, da questa sponda, la mano per far sì che Victor possa disputare la Coppa d’Africa.

De Laurentiis
Aurelio De Laurentiis ©Calciomercato.it

Possibile esame delle carte: ricorso contro i calendari?

Il Napoli è consapevole che perderà calciatori chiave per la lotta Champions: Koulibaly, Anguissa ed Osimhen non si regalano a nessuno. L’ultimo periodo azzurro ha dimostrato come uno non valga uno e certi calciatori valgono più degli altri. Segnano la differenza. Ed è questo il motivo per cui si sussurra che ci possa essere  anche la possibilità che si possa immaginare un ricorso contro un calendario eccessivamente penalizzante il club azzurro.

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Le ipotesi sono state già messe al vaglio del club: ovviamente, al momento non si registrano azioni in corso. Chiaro, però, che sia i calendari casalinghi che quelli internazionali vedono una sproporzione del coefficiente di difficoltà tra chi ha tesserato calciatori africani e chi non lo ha fatto. Resta da capire se si tratta di una sproporzione attaccabile da un punto di vista legale.

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