Conte ‘snobba’ la Juventus: “L’Inter è stata il vero capolavoro”

Antonio Conte ha vissuto grandi vittorie in Italia, prima con la Juventus, poi con l’Inter. L’allenatore ora li racconta, ponendo l’accento sulla loro difficoltà

Capolavoro non è probabilmente un termine eccessivo se ci si riferisce all’avventura di Antonio Conte come allenatore in Italia.

Conte 'snobba' la Juventus: "L'Inter è stata il vero capolavoro"
Conte ©LaPresse

Il tecnico è riuscito a scrivere la storia sia sulla panchina dei bianconeri, a cui si era già legato indissolubilmente come calciatore, sia su quella dei nerazzurri. A distanza di qualche mese dall’addio alla Beneamata, non nasconde la grandezza della sua impresa per la mole di lavoro effettuata e non solo. Conte, ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’, afferma: “Ricreare il ciclo della Juventus è stato duro, perché ce la giocavamo contro il Milan di Ibra, Nesta e Thiago Silva; contro l’Inter del Triplete e il Napoli di Cavani, Lavezzi e Hamsik… Ma il vero capolavoro è stato lo scudetto con l’Inter. In due anni abbiamo rovesciato una monarchia sportiva. Se non ci fossimo stati noi a interrompere il ciclo bianconero, la Juve sarebbe ancora lì davanti. Quando batti qualcuno, ne mini le certezze”.

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Conte e il legame con l’Inter: la sua dichiarazione spiazza

Conte 'snobba' la Juventus: "L'Inter è stata il vero capolavoro"
Conte ©LaPresse

E torniamo al punto di partenza. Conte alza lo scudetto al cielo, lo festeggia e poi la sua avventura con l’Inter termina. Questione di progetto, probabilmente di visioni differenti con Zhang e non solo. In un’altra parte dell’intervista, il tecnico ha affermato di essere ammaliato dalle prospettive in casa Tottenham. Ma comunque ora l’allenatore evidenzia come fosse inaspettato il suo addio alla Beneamata: “Avrebbe mai pensato sei mesi fa di ritrovarsi in Premier con Lukaku e Ronaldo? No, assolutamente. Non pensavo potesse finire la mia avventura nerazzurra“. E chissà quanti tifosi dell’Inter, nonostante l’arrivo in panchina di Simone Inzaghi, ancora lo rimpiangono.

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