Dazn fallimento totale: “Addio immediato”

Scoppia la bufera su Dazn dopo le recenti novità relative alla visione su più dispositivi contemporaneamente. L’utenza è in rivolta 

Rivoluzione in arrivo per la piattaforma di streaming di Dazn, che si prepara a porre fine alla possibilità di accesso ai contenuti contemporaneamente da due device distanziati l’uno dall’altro. Niente più doppia utenza con la finalità di abbattere i fenomeni legati alla pirateria. Una scelta che però manderebbe su tutte le furie il pubblico attuale.

Dazn: rivolta degli utenti. "Facciamo la disdetta"
Dazn © LaPresse

L’utenza infatti non ha preso bene questa indiscrezione emersa questa mattina, e sui social in particolare sta facendo sentire forte e chiara la propria voce e il proprio dissenso nei confronti della novità.

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Dazn nella bufera: gli utenti minacciano la disdetta

Dazn: rivolta degli utenti. "Facciamo la disdetta"
Dazn Diletta Leotta © LaPresse

Sui social sta prendendo piede nuovamente l’hashtag ‘DaznOut‘ con i tifosi ed appassionati infuriati per la decisione prospettata questa mattina. In tantissimi augurano il fallimento alla nota piattaforma di streaming con la massa che spinge per la disdetta immediata:

Caso Dazn: interviene anche il Codacons

Il Codacons, dopo la notizia emersa oggi ha deciso di presentare un esposto all’Autorità per le comunicazioni e a quella per la concorrenza, in modo tale da accertarsi della correttezza dell’operato. Il Codacons spiega che: “Se sarà confermata la decisione di Dazn di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali e bloccare l’accesso ai contenuti in contemporanea da due device, si potrebbe profilare un danno per quegli utenti che hanno attivato abbonamenti sulla base di condizioni su cui ora Dazn fa marcia indietro. Se da un lato è comprensibile l’esigenza di combattere la pirateria, dall’altro è innegabile che modificare le regole del gioco dopo che gli utenti hanno accettato le condizioni proposte dalla società e siglato gli abbonamenti potrebbe configurare una violazione delle norme civilistiche e del Codice del Consumo, con una conseguente lesione dei diritti dei consumatori”.

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