ESCLUSIVO | Signori: “Sogno di allenare, mi rivedo in Dybala”

L’ex bomber di Lazio e Bologna, intervistato in esclusiva da Calciomercato.it, ha parlato anche di Sarri, Allegri ed Inzaghi 

Ha sempre fatto gol, Beppe Signori, in campo e fuori. Meritandosi l’incondizionata stima dei suoi tifosi e il rispetto degli avversari. È stata ampiamente riconosciuta la sua classe e lealtà sportiva anche fuori dal terreno di gioco. Il suo mancino, preciso e infallibile, era il più temuto. I suoi rigori da fermo, invece, hanno suscitato interesse e curiosità da parte degli esperti.

beppe signori esclusiva

Ora e dopo l’assoluzione dalla giustizia ordinaria per la vicenda calcioscommesse, Beppe Signori vuole coltivare il suo di sogno, ovvero quello di allenare. “Non importa dove e chi – racconta in esclusiva a Calciomercato.it -, ho semplicemente voglia di rientrare e di mettere in pratica i miei studi. Mi rendo conto che, quando sei fuori da tanto tempo, non è facile. Se non ci riuscirò farò altro. Ma a volte i sogni si realizzano”.

Tornerà all’Olimpico?
“Sì, presto. Nel frattempo, sono andato a vedere due partite del Bologna, e seguo tutte le altre squadre di A”.

Che idea si è fatto di questa Lazio?
“Sicuramente è una squadra che deve fare i conti con questo nuovo gioco e mentalità. Sarri ha chiesto tempo: non si può vedere l’impronta di un allenatore nel giro di pochi mesi”.

Di certo Inzaghi all’Inter ha trovato un lavoro già impostato.
“Ha ereditato il lavoro di Conte e ha trovato una mentalità vincente, oltre a dei giocatori che erano lì da 2-3 anni. Poi, è stato fatto un ottimo mercato e si è creata l’alchimia giusta. Per me sì, resta tra le favorite per la vittoria finale”.

Qual è il giocatore che la ricorda di più?
Dybala e Berardi sono due mancini, quindi direi loro due. Il ruolo dell’argentino? Non mi farei il problema della posizione in campo. Non è un attaccante, né è un trequartista ma può fare almeno 15 gol ed è molto forte. In carriera ho avuto giocatori che mi hanno permesso di segnare tanto. Ne cito solo alcuni: Andersson, Cruz, Casiraghi, Boksic, Riedle e Baiano. Loro mi creavano gli spazi per segnare”.

Ha visto di recente Zeman?
“Sì. Sono rimasto in contatto anche con tanti ex allenatori e compagni come Casiraghi, Rambaudi, Cravero e Paramatti”.

È d’accordo con la teoria di Allegri “sono i giocatori a fare le fortune degli allenatori e non viceversa”.
“Assolutamente. Io seguo tutti i tecnici perché c’è sempre da imparare. Non bisogna fossilizzarsi su un unico schema. Sicuramente sarei avvantaggiato se giocassi sempre con un 4-3-3, ma bisogna essere aperti e sperimentare nuovi schemi in grado di valorizzare le caratteristiche dei calciatori”.

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