Spalletti ha cambiato il Napoli con un coro e una pettorina

Il Napoli di Spalletti ha iniziato molto bene la stagione, con tre vittorie su tre e un pareggio esaltante in rimonta sul campo del Leicester in Europa League

Spalletti fornisce indicazioni
Luciano Spalletti (Getty Images)

Il Napoli era già una squadra forte, che ha concluso lo scorso campionato in crescita: lo dimostrano i 43 punti accumulati nel girone di ritorno. Aveva, però, un grosso difetto che l’ha portata a fallire la missione Champions nella scorsa stagione: tendeva a disperdere il suo potenziale nelle difficoltà, quando il piano-gara s’inceppava. L’esempio più eclatante è Napoli-Verona, quando gli azzurri hanno buttato via la chance di buttar fuori la Juventus dalla Champions League.

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Spalletti ha lavorato soprattutto sulla convinzione nei propri mezzi, aggiungendoci sia duttilità tattica, cioè la capacità di avere in corsa più modi d’interpretare la partita. Il Napoli, infatti, ha ribaltato il destino delle sfide contro Genoa, Juventus e Leicester con l’inserimento dalla panchina di giocatori come Ounas e Petagna. Contro il Venezia, Insigne e compagni hanno avuto la forza di non scomporsi dopo l’espulsione e il rigore sbagliato da Lorenzo.

“Sarò con te”, Spalletti con le parole sta arrivando ai fatti

Spalletti post Leicester-Napoli
Luciano Spalletti a DAZN

Sarò con te e tu non devi mollare“, vi sembrerà assurdo ma la svolta di Spalletti è iniziata con questo coro. Il 2 luglio, il suo primo giorno a Napoli, a Castel Volturno l’ha canticchiato nel presentarsi ai tifosi. L’ha usato per la pettorina durante il ritiro di Dimaro, come se volesse intervenire sulla testa dei calciatori. C’era da rialzarsi dopo la delusione di Napoli-Verona, ritrovare l’adrenalina di giocare per la maglia azzurra.

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Le parole e i gesti possono aiutare a fare i fatti e Spalletti le ha usate sia con i media ma soprattutto nello spogliatoio. Ha ricordato a Koulibaly, Insigne, Zielinski Mario Rui quanto era bello il Napoli di Sarri di cui erano protagonisti, a tutta la squadra che bisogna essere forti per ottenere 43 punti nel girone di ritorno dello scorso campionato. Non ha smontato quanto fatto da Gattuso, ha ereditato la buona organizzazione tattica, la crescita di qualche singolo ma ci ha aggiunto tanto correggendo tanti difetti. Ci ha messo dentro tanta forza mentale, elasticità e convinzione, partendo da un coro e da una pettorina. Iaquinta, Totti, Icardi e Dzeko: il feeling di Spalletti con gli attaccanti è noto e la doppietta di Leicester fa pensare che possa iniziare una storia simile anche con Osimhen, a cui infligge il metodo del bastone e della carota.

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