Italia, Lippi esalta Mancini e gli azzurri: “Sa vincere ed esalta chiunque”

Italia, l’ex ct Marcello Lippi elogia il lavoro di Roberto Mancini sulla panchina della nazionale azzurra

“Per il percorso di ricostruzione messo in atto da Mancini sono finiti gli aggettivi. Quest’Italia piace perché sa vincere, è una qualità fondamentale. E il groppo riesce ad esaltare chiunque ci giochi”. Parole al miele che arrivano direttamente dall’ultimo tecnico campione del mondo alla guida della nazionale azzurra. In un’intervista rilasciata al ‘Corriere dello Sport’, Marcello Lippi ha infatti esaltato l’operato di Roberto Mancini e della sua Italia. “L’Italia di Mancini somiglia alla mia? Mi fa piacere. La Nazionale ha un valore straordinario e stiamo finendo gli aggettivi per definire questa squadra. Il percorso è stato in netta crescita e il fatto di vincere sempre è fondamentale, anche se magari non si riesce ad essere brillanti come capitato in altre occasioni”. Per seguire e interagire in DIRETTA sulle ultime di Calciomercato ISCRIVITI al canale YouTube

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La Nazionale dell’Italia ©️Getty Images

Per Lippi c’è però qualcosa di cui rammaricarsi: “Purtroppo la pandemia ha impedito che si giocassero due partite importanti, anche se soltanto amichevoli. Nel marzo scorso erano in programma due gare contro Inghilterra e Germania, a Wembley e Norimberga, saltate per via del Covid. Mi è dispiaciuto che la Nazionale non abbia potuto giocarle, avrebbero fatto benissimo alla squadra. Lo dico per esperienza diretta. In preparazione al Mondiale 2006, dopo alcune gare non brillanti, giocammo due amichevoli dello stesso tipo contro Olanda e Germania, vincendole entrambe. Rafforzarono la nostra autostima e ci fecero capire che saremmo stati in grado di battere chiunque”.

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Infine su attacco e difesa: “Lo dice la nostra storia. Tutte le grandi Nazionali sono state costruite sulla solidità difensiva, saper difendere bene è fondamentale. Ballottaggio Immobile e Belotti per l’attacco? Non è giusto parlare di ballottaggio. In Nazionale bisogna essere sempre pronti a cambiare. Con una pandemia in corso è normale avere tanti convocati e far ruotare tanti giocatori, permette anche di mantenere alti gli stimoli e fa in modo che tutti siano concentrati sull’obiettivo”.

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