Coronavirus, a tutto Sacchi: dalla ripresa della Serie A alla corsa scudetto

Dalla ripartenza della Serie A al passato al Milan. Parla a tutto tondo l’ex allenatore Arrigo Sacchi che fa il punto della situazione. 

Il calcio italiano lotta per la ripartenza del campionato. Di questo ed altro ha parlato in una lunga intervista al ‘Corriere dello Sport’ Arrigo Sacchi: “Se la curva dei contagi non risale, io penso che si debba ripartire. Con un impegno: se qualcosa va storto, dobbiamo essere pronti a riconsiderare il calcio la più importante delle cose non importanti. In quel caso non vince nessuno. Ma io sono un ottimista, spero che l’epidemia ci darà tregua e magari a settembre sarà anche possibile riaprire gli stadi”. Tutte le news di calciomercato e non solo: CLICCA QUI!

Su Berlusconi: “Lui è un uomo di grande umanità, ha visto il dolore e ne è rimasto turbato. Lo stesso è accaduto a me. Nei giorni più drammatici ho parlato con un medico in prima linea di un ospedale milanese. Mi diceva: qui moriamo tutti, non abbiamo neanche guanti per difenderci, e dobbiamo scegliere ogni giorno chi intubare e chi lasciar morire. Parole così ti scavano un buco dentro”.

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Sacchi ha quindi continuato tracciando la differenza tra i tedeschi e gli italiani: “Loro sono strateghi, e dalle grandi crisi si esce con una visione di futuro. Noi siamo tattici, facciamo fatica a capire la straordinarietà di questo momento storico”. Sull’esito della Serie A: “Contano anche e soprattutto i club. Due anni fa la Juve perde con l’Inter a Milano due a uno e rischia il sorpasso del Napoli. In dieci minuti Cuadrado e Higuain ribaltano il risultato e blindano lo scudetto. Ma il merito non è solo loro. L’impresa è figlia del carattere che passa tra le generazioni e si fortifica nella storia di una società. La Lazio sta inseguendo un sogno. Se vince, chapeau. Ma la sua storia non è paragonabile. E la storia conta. In ogni caso Lotito dimostra di avere una coerenza tutta sua”.

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