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Milan, Pioli accende il derby: “Non contano i valori. Ibrahimovic…”

Il tecnico rossonero ha parlato della sfida all’Inter, di Conte e dell’attaccante svedese

MILAN PIOLI DERBY / Intervenuto a 'Sky' dopo l'assegnazione della panchina d'oro a Gian Piero Gasperini, il tecnico del Milan Stefano Pioli ha parlato del premio ma sopratutto di derby e campionato: “Gasperini ha fatto qualcosa di importante anche se ho votato Mihajlovic: ha fatto un lavoro importante lo scorso anno dal punto di vista tecnico, sia per quello che ha dimostrato a tutti noi in questo momento difficile”. 

DERBY – “Normale pensare al derby: è una settimana particolare, molto importante, ieri non siamo riusciti a vincere la partita ma ora dobbiamo pensare solo a questa gara delicata e difficile. Ieri non ci sono rimpianti per la voglia di vincere, dovevamo affrontare meglio la mezzora finale dove avevamo le possibilità di vincerla”. 

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INTER – “Squadra solida, forte in tutti i reparti, la vittoria di ieri sera ha permesso di restare al vertice. Dobbiamo prepararci bene perché l'Inter è una squadra completa. Nei derby non contano valori e punti di distanza, ma serve la miglior prestazione: la squadra sta bene e ha le qualità per fare bene nel derby”. 

IBRAHIMOVIC – “E' chiaro che meno dipendi da un singolo e più possibilità hai di avere equilibri giusti. Ma è inevitabile che campioni danno alla squadra la possibilità di essere più performanti. E' come togliere Lukaku all'Inter, Immobile alla Lazio, Ronaldo alla Juve: sono punti di riferimento ma la squadra sta cercando di crescere. Nell'ultimo periodo abbiamo fatto prestazioni importanti. Zlatan ha avuto un affaticamento, complicato da un'influenza che ora è passata: speriamo possa essere in campo domenica prossima”. 

DANIEL MALDINI – “Quando sono in campo non ho lucidità: è un ragazzo di talento, buona tecnica, è un giovane di belle speranze, era pronto ad entrare e pensavo fosse la situazione giusta. Può essere l'inizio di una cosa importante”. 

EUROPA – “Deve essere un obiettivo per un club come il Milan. Ci sono tantissime partite e l'unica cosa da fare è il lavoro quotidiano, il provare ad affrontare tutte le partite come se fossero decisive. La classifica è corta e il campionato è complicato e competitivo: le medio-piccole sono cresciute tante e vincere è difficile”. 

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