Prime parole da tecnico azzurro del calabrese, che prende il posto di Ancelotti
NAPOLI CONFERENZA STAMPA GATTUSO / Il Napoli riparte da Gennaro Gattuso. Dopo l'esonero di Ancelotti di ieri sera, avvenuto subito dopo il passaggio agli ottavi di finale di Champions League, gli azzurri ripartono con un altro ex Milan. Il calabrese è chiamato a dare una svolta a un andamento stagionale in campionato decisamente deludente, con una compagine partenopea lontana al momento dalle prime posizioni. Calciomercato.it seguirà per voi la conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore.
18:00 – Tutto pronto per l'inizio della conferenza stampa. Sala stampa gremita a Castel Volturno.
18:04 – Prende la parola Aurelio De Laurentiis: “Mi sembra doveroso ringraziare Carlo Ancelotti. Tra noi c'è un rapporto limpido, mi dispiace aver letto che tra me e lui ci sarebbero stati dei dissidi: non è vero, l'ho più volte rinnegato. Dispiace che le cose siano andate così: spesso tra marito e moglie si divorzia, ma si mantengono buoni rapporti. Siamo due persone che hanno lavorato insieme coltivando un sogno, ci si è svegliati all'improvviso: per non rovinare nemmeno il suo ambitissimo palmares ho cercato di salvaguardarlo e di dire 'caro Carlo, è arrivato il momento di dividerci e di andare ognuno sulla propria strada'. Non risponderò a vostre domande, oggi è il momento di 'Ringhio Star'. Non ha bisogno di presentazioni, ma ha bisogno di avere da voi sollecitazioni, e di darvi risposte, perchè è una persona che ha molto assimilato nel passato il Napoli osannato di Sarri, e ha cercato di applicarlo al Milan. Ha fatto meglio delle attese, arrivando addirittura quinto”.
Prende la parola Gattuso: “Perchè ho scelto Napoli? Era facile, è una delle protagoniste in Europa. Anche se il momento non è positivo, questa è una grande squadra: il 99% dei calciatori sono funzionali al tipo di calcio che voglio fare. La prima volta che ho visto il presidente è stata domenica sera, negli uffici della Filmauro, sei ore andata e sei al ritorno, per non farmi beccare da voi. Ancelotti? Ci siamo sentiti stamattina, sono stati due giorni non facili. Sapevo che dovevo chiarirmi con lui, dirgli perchè avevo detto sì ed ho dovuto lasciare 3-4 componenti dello staff. Per l'ennesima volta Carlo si è dimostrato un papà calcisticamente: con lui ho giocato più di 400 partite, ora da allenatore nei momenti difficili l'ho sempre chiamato, si è messo sempre a disposizione. Oggi ne ho avuto la riconferma, anche se non ne avevo bisogno. Si è spogliato, mi ha detto dove può migliorare questa squadra, si è dimostrato ancora un grande. Non fate paragoni, lui ha vinto tutto, sono un allenatore giovane e devo ancora dimostrare tanto. Spero di fare anche il 10% di quello che ha fatto lui”.
Obiettivo – “Il Napoli è una squadra costruita per andare in Europa: non ci giro intorno, questa squadra non può starne fuori. Ha valore, il momento non è positivo ma bisogna recuperare i punti persi per tornare in Champions”.
Ripartire – “Bisogna lavorare a testa bassa in vista delle due gare prima della sosta. So cosa posso dare, ma la società e la squadra devono aiutarmi, dobbiamo viaggiare di pari passo”.
Tifosi – “Il rapporto si ricuce coi risultati, con senso d'appartenenza, con le prestazioni. Bisogna esprimere un buon gioco”.
Contratti – “Noi siamo legati ai risultati, il contratto c'entra poco. Anche se m'avesse proposto solo sei mesi, sarei venuto uguale. Si tratta di una grande opportunità, questa è una squadra importante, non potevo scegliere di meglio, i giocatori sembrano fatti per me”.
Modulo – “In testa ho il 4-3-3, ma vedremo: ho i calciatori giusti per fare quel sistema di gioco”.
Staff – “Mancano Valerio Fiori e Gigi Ragni, i due allenatori dei portieri, ma c'è Nista, oltre ad altri due preparatori di cui non c'era bisogno. Il resto è confermato, si è anche lamentato il presidente, ne ho portati sei oltre me”.
Ancelotti – “Non l'ho sentito prima perchè c'era una gara fondamentale da giocare e non mi sembrava il caso di affrontare certe discussioni con lui. Penso di aver fatto bene così. Carlo è una persona navigata, sa le cose che può dire a un collega e cosa non può dire: da parte sua c'è stata grandissima apertura. Abbiamo parlato, ma quello che ci siamo detti me lo tengo per me”.
Crisi – “Quando le cose non vanno bene si va sempre alla ricerca degli alibi, è un problema degli esseri umani. In questo momento dobbiamo pensare a cosa non ha funzionato in campionato: va migliorata la linea di difesa, come teniamo il campo, come palleggiamo”.
Champions – “Tra quinto e quarto posto per il club cambia tanto. Vedere questa squadra settima crea imbarazzo. L'obiettivo è tornare in Champions”.
Squadra – “Ha voglia di rivalsa, può fare di più, ed ho avuto questa sensazione. Sono appena arrivato, ma le sensazioni sono buone: ho fatto i complimenti al presidente, non mi aspettavo un'organizzazione così alta. Tre campi, spogliatoi… Ottime strutture. Mi hanno colpito”.
Responsabilità – “So in che posto sono venuto, che aria si respira durante la settimana, amo il mare, ma mi sono messo in un mare grande: devo stare attento, altrimenti rischio di annegare. Lo so bene, ma chi conosce la mia storia sa che non ho paura di nulla. Ho portato grande professionalità con il mio staff, persone molto preparate ma poi dopo c'è bisogno di risultati. Spero di farne, per me a 41 anni essere qua è motivo d'orgoglio. Ho rifiutato tanti club, non mi piacevano le squadre offerte, ma qui c'è tutto per far bene. So che sarà difficile e che ci sarà lavorare: ma quando ti piace tutto non c'è cosa più bella che mettersi a disposizione”.
Mercato – “Vale quello che ho detto prima, parlo dei miei giocatori: non risponderò mai a domande di mercato, è una mancanza di rispetto nei confronti della squadra. Queste domande vanno fatte al nostro presidente o al nostro grande ds Giuntoli” .
Orgoglio – “Terrone? Mia moglie è italo-scozzese, quando deve pensare lei lo fa in inglese, e io penso in calabrese… Dopo devo sforzarmi a trasformare ciò che ho pensato in dialetto a farlo in Italiano. I miei genitori vivono al sud, ho lasciato casa a 12 anni ma le origini restano”.
Scudetto – “Voi vivete qua, ma la percezione che c'è all'estero del Napoli è più importante di quanto pensate, per i giocatori che ha. Il presidente ha avuto il merito di non vendere i suoi migliori calciatori, è chiaro che qualcosa non ha funzionato. Non c'ero, devo essere bravo ad ascoltare meno persone possibili: mi piace parlare all'anima delle persone. Le situazioni e i rancori personali non portano da nessuna parte, bisogna riportare il Napoli dov'era e dopo si vedrà in che direzione andare”.
Formazione – “Sarei ipocrita a dire che non ho in mente un 11, domani vedremo chi è a disposizione e chi ha recuperato bene. Affrontiamo una squadra carica a pallettoni, che va fortissimo, non sarà una gara semplice”.
Miracolo – “Quale scelgo? L'obiettivo è tornare in Champions League”.
Insigne – “Punto su tutti i miei giocatori, Insigne è un patrimonio del Calcio Napoli, capitano, è un giocatore nato in questa città, il simbolo della squadra… Ma vale per tutti gli altri, non solo per lui”.
DIfferenze – “Ci sarà qualche cambiamento di posizione: a me non piace giocare con due linee da quattro, inizio a dire questo. Ripartiamo da là”.
Motivi scelta – “La domanda è complessa, sembri Marzullo (ride, ndr). Ho scelto Napoli perchè è una grandissima società, discussioni sul denaro ce ne sono state poche. Perchè il Napoli ha scelto me? Forse perchè sono brutto, ho la barba… Non ne ho idea”.
Ritorno tifosi – “Dobbiamo essere bravi noi, ma su tanti aspetti la responsabilità è della squadra, per far tornare i tifosi al San Paolo. Ottavi di Champions? Sono a febbraio, ora ho altri problemi. Sarà una grande vetrina, eccezionali, ma visti i rivali bisogna solo farsi il segno della croce: ci sarà modo per pensarci”.
Conclusa la conferenza stampa!
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