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Monchi: “A Roma c’è frustrazione, nella sua storia ha vinto poco: pressione tremenda”

L’ex ds giallorosso è tornato sulla sua avventura italiana

ROMA MONCHI INTERVISTA / L’ex direttore sportivo della Roma Monchi è tornato ad analizzare la sua avventura in giallorosso e i suoi obiettivi a Siviglia in una lunga intervista concessa negli studi dell’Universidad Loyola Andalucía. Lo spagnolo ha parlato delle differenze tra i due club e dei motivi che lo hanno portato all’addio.

RITORNO – “Sono tornato a Siviglia perchè tutto quello che mi hanno detto per convincermi mi piaceva, c'era anche l'opportunità di andare in Inghilterra ma ho preferito tornare a casa. Me ne sono andato due anni fa, anche se me ne sembrano 30, perchè credevo che fosse arrivato il momento di cercare nuove sfide, e sono cresciuto come professionista: è il momento di restituire al mio club quanto ho imparato per contribuire ancora alla sua crescita”

ADDIO – “Non è stato semplice, uscire da casa tua ed andare alla Roma, dove c’è una pressione tremenda ed enormi aspettative, devi adattarti altrimenti sei perso. Sono stati due anni intensi, ho imparato una nuova lingua, un nuovo modo di lavorare e convissuto con un’enorme pressione. Sono cresciuto, il Monchi che è andato via non è lo stesso che è tornato”.

OBIETTIVI – “Voglio analizzare quello che è stato fatto e migliorare grazie alle conoscenze acquisite con la Roma, anche a livello di tecnologia: prima prendevamo appunti guardando le gare, ora puoi tagliare le azioni che ti interessano di una partita con un ipad già durante la stessa. In Italia ho conosciuto questi nuovi strumenti e vorrei implementarli”.

DIFFERENZE – “Ci sono differenze e similitudini: il calcio italiano è totalmente diverso, ma ciò che accade nella Roma ha una ripercussione enorme. È la capitale d’Italia, ha molti più tifosi rispetto al Siviglia, ha molti ‘debiti’ col passato, perché non ha vinto tanti titoli, questo provoca frustrazione e quindi aumenta la pressione. Le tifoserie sono simili, calde, sostengono la squadra, le trovi in ogni stadio”.

PREMIER – “In Inghilterra la figura del direttore sportivo è cambiata, ma non mi interessa: non penso ad andarmene di nuovo, resterò a Siviglia. Voglio lavorare e crescere qui”.

REAL MADRID – “Accetterei un’offerta di Florentino Perez solo se fosse presidente del San Fernando. Non penso ad andar via, ripeto: ho intenzione di lavorare nel Siviglia”.

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