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Calcioscommesse, Tavecchio: “Troppo comodo attaccare il calcio. Avevo detto di non quotare la D”

Le parole del numero uno della Federcalcio dopo la nuova inchiesta sul calcioscommesse

CALCIOSCOMMESSE TAVECCHIO FIGC / ROMA – Dopo la conferenza stampa della Procura di Catanzara che annuncia il nuovo filone di inchieste sul calcioscommesse, arriva il duro commento del presidente della Figc Carlo Tavecchio: “La Figc si considera parte lesa perché continuiamo a subire quelle che sono le situazioni del Paese indirettamete . Situazioni che poi vengono messe in un grande moltiplicatore di comunicazione che siamo noi. Lo vedete, guardate quanti giornalisti ci sono qui oggi. E' comodo attaccare il calcio, in altri posti non ci va nessuno. Il nostro è uno dei sistemi-Paese che non ha bisogno di essere 'aiutato' con questi scandali. Siamo soggetti che vogliono andare ad attaccare questo sistema. Ma con i nostri mezzi è impossibile, non siamo carabinieri noi. Ogni mattina c'è un problema: avevamo detto sempre che non bisognava allargare le scommesse alla Serie D. Bene, questo è il risultato. Ho dato parere negativo, il risultato è che in 50 sono andati in galera. In momenti in cui l'economia non tira la gente si inventa modi per guadagnare rapidamente. Quando è stata allargata la possibilità di scommettere fino alla Serie D non fui consultato e dissi che ero contrario. Per delinquere ci sono molti modi e questo ne è uno”.

L.P.

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