Il presidente della FIGC: “Avevamo bisogno di una scossa”
ITALIA TAVECCHIO CONTE AGNELLI/ ROMA – Notizie Italia targate Carlo Tavecchio, protagonista di una lunga intervista concessa alla trasmissione 'Tiki Taka' in onda su 'Italia Uno'. Il numero uno della federazione, oltre a spiegare i motivi che lo hanno portato a scegliere Antonio Conte come nuovo commissario tecnico della Nazionale, è tornato sulla 'gaffe' a sfondo razzista che rischiava di compromettere la sua elezione e chiarito i rapporti 'diplomatici' con Lotito e Agnelli.
CONTE – “Avevamo bisogno di una scossa, di un condottiero e sono intervenuto in maniera urgente. Abbiamo convinto lo sponsor e adesso Conte è uno dei nostri – hichiarato Tavecchio su Conte, impegnato con i nazionali dopo le sue prime convocazioni – Cosa mi aspetto da lui? E' una macchina da guerra: con Conte siamo passati da una gestione 'tango' ad una gestione 'rock'”.
FEDERAZIONE – “Il calcio italiano deve ripartire dalla base per poter tornare ai vertici. Dobbiamo ripartire dai giovani, inquadrare questa marea di ragazzi e metterli in mostra. Come fare? Ci vogliono i centri di formazione federali. Basta con gli scout privati, dobbiamo creare una struttura che ci permetta di osservare i ragazzi”.
OPTI POBA' – “Quella è stata una frase infelice che non rispecchia in alcun modo quello che sono. Da 28 anni sono presente in Africa con aiuti umanitari, ho tre figli in adozione a distanza, ho costituito una cooperativa che produce pomodori da distribuire in due villaggi. In quei giorni ho subito un attacco mediatico che ha coinvolto anche la mia famiglia e i miei affetti più privati”.
LOTITO – “Claudio Lotito è il rappresentante della Lega Professionisti Serie A, non l'ho eletto io ma i venti presidenti dei club. Tutti sanno che Lotito aveva chiesto la vicepresidenza vicaria ma io l'ho invitato a fare un passo indietro. Dissidi con Agnelli? In campagna elettorale può succedere ma finisce lì. La nomination per l'Ice Bucket Challenge l'ho interpretata come una mano tesa”.
CIRO ESPOSITO – “Della vicenda di Ciro Esposito mi ha impressionato l'atteggiamento della madre: una donna che non ha mai parlato di vendetta nonostante la tragedia subita ma che anzi, ha sempre perdonato. Una comprensione che va sfruttata”.




















