Il tecnico giallorosso in conferenza stampa prima della supersfida contro il Como di Fabregas: le parole sul campionato e non solo
Dopo la prestazione super di Glasgow, la Roma cerca di rialzarsi in campionato e cancellare le due sconfitte con Napoli e Cagliari, per tornare ad appiccicarsi anche al treno scudetto. La squadra di Gasperini affronta però un Como pericolosissimo che ha solo 3 punti in meno. Il mister giallorosso lo sa bene: “Partita tesa, il Como ormai è una realtà, non una sorpresa. Per la qualità di gioco e dei giocatori anche contro le squadre più forti. Gli esterni giocano dentro il campo, ha sempre giocatori offensivi, prova a giocare sulla tecnica come scuola spagnola”.

In conferenza stampa Gasperini ha fatto il punto anche sulla presenza di Ndicka ed El Aynaoui, causa Coppa d’Africa: “Ndicka rimane. Per El Aynaoui il Marocco si è appellato alla FIFA e aspettiamo la sentenza. Noi che giochiamo lunedì probabilmente non riusciremo a giocare con loro mentre chi ha giocato sabato e domenica nella stessa giornata ci è riuscito”.
Roma-Como, Gasperini: “Chiudere qui la carriera? Sì, ma non subito…” Poi sui rinnovi di Pellegrini e Dybala
Le piacerebbe chiudere la carriera qui? “Sì, ma non subito (ride, ndr). È stato un inizio positivo anche al di là delle migliori previsioni. Sono venuto con la speranza di fare un bel lavoro. Dobbiamo essere ambiziosi ma mai presuntuosi. Per raggiungere quegli obiettivi che vogliono tutti, non voglio che siamo avvelenati ma molto coesi e compatti come squadra e società. Per essere ambiziosi bisogna lavorare molto. Ci sono tutti gli ingredienti ma li dobbiamo impastare bene. C’è il pubblico, c’è una società facoltosa, c’è la possibilità di fare uno stadio e di far crescere una squadra. Per raggiungere certi obiettivi bisogna far di più, non è sfortuna. Bisogna fare valutazioni giuste, lavorare e migliorarsi”.

Importante anche la questione legata a Dybala: “Dal primo minuto? Vediamo, c’è ancora l’allenamento di oggi. Ha avuto un momento positivo ma come tutti deve stare molto bene perché il calcio di oggi non ti permette una condizione precaria sia fisica che nervosa. E le cose si vedono in campo. Nessun dubbio quando lui sta molto bene. Dipende da lui non da me. Per me parla sempre il campo. Tutto il resto sono supposizioni. Quando lui è stato bene ha sempre giocato anche partite intere. Il tema è sempre quello, inutile andare a trovare altre cose. Il suo rinnovo e quello di Pellegrini? È una questione solamente economica, io non posso entrarci”.




















