“Sarà ritenuto responsabile, nelle sedi opportune, delle dichiarazioni rilasciate e dei danni causati”
Ennesimo scontro totale tra club e calciatore. Quest’ultimo ha annunciato a sorpresa la risoluzione del contratto per giusta causa.
Quando può esserci la giusta causa? In caso di violazione grave dei cosiddetti doveri contrattuali. Una violazione che rende del tutto intollerabile la prosecuzione del rapporto di lavoro, vedi il mancato pagamento dello stipendio o la violazione di norme fondamentali della FIFA.

L’ultimo caso salito alla ribalta ha avuto come protagonista Renan Lodi, il quale ha risolto il contratto per giusta causa con l’Al-Hilal di Inzaghi adducendo la colpa – tra le altre cose – al suo mancato inserimento nella lista per la Saudi Pro-League a causa delle limitazioni per gli stranieri.
Come stabilito dalla giurisprudenza del CAS, l’esclusione viola di fatto il “diritto di competere” stabilito nell’Articolo 17 del Regolamento FIFA sullo Status e i Trasferimenti dei Giocatori. L’Al-Hilal ha annunciato una battaglia legale, ma il brasiliano ha ottime chance di avere la meglio.

UFFICIALE, Estrela Amadora: “Nilton Varela ha risolto il contratto per giusta causa”
L’ultimissimo caso, invece, riguarda un calciatore portoghese: Nilton Varela Lopes, fino a ieri un calciatore dell’Estrela Amadora. Fino a ieri perché proprio venerdì 26 settembre il club lusitano ha comunicato che il terzino sinistro “ha risolto unilateralmente il contratto, adducendo giusta causa”. Ora starà al 24enne dimostrare che l’Estrela Amadora abbia davvero gravemente violato i doveri contrattuali, così tanto da spingerlo ad optare la strada del divorzio unilaterale.
Nel frattempo, lo stesso club portoghese è andato all’attacco con la propria verità dei fatti:
- Durante il ritiro pre-campionato, il giocatore ha richiesto un incontro con il Presidente del SAD, esprimendo il suo desiderio di lasciare il club, considerandola un’importante opportunità per la sua vita personale e professionale. Pur essendo un giocatore su cui l’Estrela contava per la stagione, il consiglio di amministrazione ha accolto la richiesta e si è dichiarato disponibile a facilitare la sua partenza, a condizione che fosse presentata una proposta concreta.
- Il giocatore, tramite il suo rappresentante, ha assicurato l’esistenza di un’offerta di circa 500.000 euro, inferiore a quanto Estrela riteneva equo, ma comunque accettata dal club, nel rispetto della volontà dell’atleta. Tuttavia, tale proposta non è mai stata formalizzata.
- Durante la “finestra di mercato”, l’Estrela da Amadora ha ricevuto offerte formali per l’acquisizione dei diritti di tesseramento dell’atleta Nilton Varela, tra cui proposte che gli avrebbero garantito uno stipendio più del doppio del suo attuale. Nessuna di queste offerte è stata accettata dal giocatore, che, dopo la chiusura del periodo di tesseramento, ha annunciato la sua intenzione di rimanere all’Estrela da Amadora.
- Sebbene Nilton Varela abbia chiarito di non voler continuare a giocare all’Estrela da Amadora, il Club ha scrupolosamente rispettato il contratto, mantenendo il giocatore regolarmente tesserato per partecipare alle varie competizioni a cui partecipano le squadre dell’Estrela da Amadora, integrato nel lavoro collettivo delle sue squadre e pagando puntualmente il suo stipendio.

- La decisione dell’atleta di recedere unilateralmente dal contratto, citando una giusta causa, è sorprendente, soprattutto alla luce della storia descritta, in cui è stato il giocatore stesso a esprimere costantemente il desiderio di andarsene, al punto da aver richiesto la comprensione del club per i suoi interessi personali.
- L’Estrela da Amadora respinge pienamente le accuse mosse dal giocatore, ribadendo di aver sempre adempiuto ai propri obblighi contrattuali, sportivi e legali, agendo con trasparenza, rispetto e in difesa degli interessi del Club, della squadra e dei suoi tifosi
- Il Club sottolinea inoltre che l’atleta sarà ritenuto responsabile, nelle sedi opportune, delle dichiarazioni rilasciate e dei danni causati. La SAD si riserva il diritto di esigere il pieno rispetto degli obblighi contrattuali, incluso il ricorso al risarcimento previsto dalla legge e dal contratto di lavoro sportivo.
Lookman e l’art.17 non sfruttabile
Di giusta causa, anzi precisamente di risoluzione sfruttando l’art.17 si è parlato per diversi giorni anche qui in Italia a proposito della vicenda Lookman.
Ma il nigeriano, al tempo ancora un obiettivo dell’Inter, non avrebbe realmente potuto sfruttare il suddetto art.17 del Regolamento della FIFA, poiché tale volontà andava e va comunicata entro quindici giorni dall’ultima partita ufficiale giocata. Inoltre chi risolve il contratto sfruttando l’art.17, che prevede il pagamento di una penale commisurata al proprio valore, poi non può firmare con un’altra squadra del medesimo Paese.




















