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Costa (ex medico Roma) su Bremer, Leoni e il “caso Rabiot” | ESCLUSIVO

L’ortopedico intervenuto in diretta a ‘TiAmoCalciomercato’: al centro la questione infortunati, da Bremer a Leoni

Vincenzo Costa è un noto ortopedico ed è stato medico sociale della Roma fino al giugno del 2024. Specializzato nel recupero degli infortunati, nel mondo dello sport è uno dei professionisti maggiormente apprezzati per la sua competenza e serietà. Oggi è intervenuto a ‘TiAmoCalciomercato’, sul nostro canale Youtube, per approfondire la situazione di Bremer e analizzare il momento attuale del calcio italiano e internazionale, con l’aumento degli infortunati.

Bremer
Infortunio Bremer, parla il dottor Costa (LaPresse) – Calciomercato.it

Quanto è grave il nuovo intervento di Bremer? Essendone interessato lo stesso ginocchio, c’è da allarmarsi ancora di più?

“Sicuramente il percorso riabilitativo di Bremer, che lo ha tenuto fuori per undici mesi, ha riguardato non solo la rottura del crociato, ma anche altre lesioni connesse alla ricostruzione del legamento come quelle meniscali. E’ un’eventualità sfortunata ma che può accadere. Si registra più o meno nel 5 per cento dei casi dopo un intervento di ricostruzione del crociato. C’è da capire se la patologia meniscale è stata già trattata nel primo intervento. Normalmente, per l’asportazione del solo frammento lesionato, i tempi di recupero sono indicativamente di 4-6 settimane. Ma visto il pregresso di Bremer, i tempi saranno non inferiori alle 6-8 settimane. Vista la tipologia ed esplosività fisica del calciatore, ci vorrà più tempo per colmare eventuali asimmetrie muscolari e l’aspetto coordinativo. Soprattutto, visto che si tratta di un nuovo infortunio, l’atleta deve sentirsi libero nel compiere le sue tipiche gestualità. Siamo comunque di fronte a una prognosi, quella delle 6-8 settimane, che si può considerare giusta”.

Si è polemizzato sul fatto che Bremer fosse stato troppo utilizzato al suo rientro in campo. In questi casi, chi decide? C’è un consulto costante tra staff medico e staff tecnico? 

“Normalmente, la gestione iniziale in termini di diagnosi è dello staff sanitario, ma la comunicazione con lo staff tecnico inizia subito, per quanto concerne prognosi e iter riabilitativo. La decisione di solito è congiunta, o comunque dovrebbe esserlo. Si va a vedere giornalmente, come prassi, le sensazioni del giocatore, ma si tengono in considerazione i carichi di lavoro, i feedback del fisioterapista che tratta ogni giorno l’atleta. Lo staff sanitario, con il relativo responsabile e con il medico sociale informa costantemente lo staff tecnico”.

C’è da parte dei medici anche un lavoro psicologico? Si respira spesso da parte dei giocatori tanta preoccupazione e la volontà di aspettare, di ritardare il rientro per paura di farsi nuovamente male. 

“La paura è certamente aumentata, con l’intensità, il numero di partite, degli scontri e dunque degli infortuni. Il giocatore oggi è sempre più informato, spesso ha consulenti esterni. In ogni fase di recupero riabilitativo cerchiamo di dare al giocatore dei dati oggettivi e delle valutazioni funzionali, che dimostrano innanzitutto il superamento della fase riabilitativa iniziale, quindi la possibilità di ritorno al gesto sportivo e da lì al gioco e al contrasto. Si cercano evidenze diagnostiche della guarigione, insomma, quindi, con tanta pazienza, si prova a farli avvicinare all’idea di libertà nel gesto atletico e tecnico e nel contrasto. Vi assicuro che non è facile. Ci deve essere unione tra i vari staff per andare nella stessa direzione. Il giocatore chiede conferma a tutti, anche ai compagni, su quelle che sono le loro sensazioni per essere rassicurato. Allo staff sanitario sta il compito di metterlo a conoscenza dei criteri oggettivi di superamento del problema per tranquillizzarlo il più possibile”.

Dal caso Milan-Como all’infortunio Leoni: parla il dottor Costa

Passando al caso Milan-Como in Australia, il lungo viaggio viene considerato una ulteriore fonte di stress. E’ una problematica da tenere in considerazione per un certo tipo di infortuni?

“Può esserlo sicuramente. La qualità del riposo va monitorata giorno per giorno, noi utilizziamo un parametro che si chiama RPE, cioè la percezione del riposo del giocatore stesso. Il riposo influisce sulla fatica muscolare, che nelle partite fa avere meno capacità coordinativa e può portare a gestualità non in piena padronanza e quindi a infortuni articolari e muscolari. In questi viaggi, si cerca di coccolare il calciatore il più possibile. Si va dal viaggio in prima classe alle calze elastiche compressive, tutti rimedi per cercare di diminuire la fatica muscolare. Ma vi assicuro che purtroppo i primi giorni e i primi allenamenti dopo trasferte importanti sono i momenti dove staff tecnico e staff medico si tengono per mano, sperando che non succeda niente”.

Capitolo infortuni, parla il dottor Costa
Capitolo infortuni, parla il dottor Costa – Calciomercato.it

Il calciatore medio quindi è più informato, costretto a giocare a certi ritmi ma anche più attento?

“Sì, l’attenzione si sposta su tanti aspetti, anche quello dell’alimentazione. A Trigoria usavamo un software particolare che analizzava la qualità del sonno e il numero delle ore di riposo. Il monitoraggio avviene tramite dei piccoli orologi, prima non tutti i calciatori li utilizzavano ma adesso, di recente, si è capito che per giocatore tutte le partite al più alto ritmo possibile devono adottare tutte le accortezze del caso e le prevenzioni possibili per ridurre il rischio di infortuni”.

Riguardo l’infortunio di Leoni, alcuni tifosi pensano che non possa più tornare al livello precedente. E’ una frase fatta o c’è qualcosa di vero?


“E’ una frase fatta. Leoni tornerà assolutamente al massimo, ci sono tecniche chirurgiche di altissimo livello. Ci sono vari staff che monitorano le varie fasi riabilitative e di ritorno allo sport. I giocatori sono molto più attenti, informati e precisi come dicevo. Dal punto di vista biomeccanico, dopo l’intervento, non c’è niente che porti il ginocchio a non avere una performance del 100 per cento. Dunque Leoni può tornare certamente più forte di prima”.

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