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Juventus, così non va: sei mesi dopo, il fantasma di Motta aleggia su Tudor

Il terzo pareggio consecutivo, compresa la Champions League, non può lasciare indifferenti in casa bianconera in vista dei prossimi impegni

La Juventus salvata dallo svarione di Kossounou contro l’Atalanta, bravo Juan Cabal a capitalizzare l’errore dell’ivoriano, non può essere felice degli ultimi risultati, soprattutto dal punto di vista del gioco.

Thiago Motta e Tudor, una crasi dei volti creata con l'intelligenza artificiale
Thiago Motta e Tudor insieme in un’unica immagine (IA) – Calciomercato.it

Come detto, terzo pareggio consecutivo, contando anche il roboante 4-4 di Champions contro il Borussia Dortmund, dopo quello conquistato, a fatica, sul campo del Verona due turni di Serie A fa. È ancora decisamente presto per dare giudizi netti, ma qualcosa esce fuori da queste ultime tre partite.

A parte la grande grinta, il ritorno dello spirito Juve che si era un po’ smarrito negli ultimi anni, soprattutto in campionato si è visto davvero poco, a parte qualche decina di minuti, di quello che probabilmente ha in mente Tudor dal punto di vista tattico.

Già al ‘Bentegodi’, la squadra è sembrata molle rispetto alle uscite precedente, senza mordente e con poche idee, di sicuro confuse. Le avversarie sono riuscite a chiudere tutti i varchi con semplicità e i bianconeri non hanno più trovato soluzioni, se non quelle esclusivamente personali dei vari Yildiz, Conceicao o Zhegrova, solo per citarne alcuni.

Juventus, il fantasma di Thiago Motta su Tudor

E, sei mesi dopo l’esonero, sembra di rivedere il fantasma di Thiago Motta allo Stadium. La Juve sta ricadendo, infatti, negli stessi errori del recente passato, nonostante un cambio di modulo e di uomini decisamente marcato. E anche le dichiarazioni post Atalanta di Tudor hanno fatto subito pensare a quelle che l’italo-brasiliano ha spesso ripetuto nella stagione scorsa.

Urge trovare soluzioni alternative, anche perché le altre non aspettano e gli impegni incombono. Domenica, infatti, torna a Torino il grande ex Massimiliano Allegri che col suo Milan, nonostante le parole al miele, avrà sicuramente voglia di dimostrare tutto il suo valore dopo il burrascoso addio.

Alla Juve, si sa, tempo ce n’è sempre poco, adesso toccherà a Tudor cercare di trovare la chiave giusta per svoltare, sotto tutti i punti di vista. Gli obiettivi sono a portata di mano, ma c’è bisogno di altro, perché la concorrenza è agguerritissima. E non aspetta.

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