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Gattuso, da Politano a Tonali e Kean: le possibili scelte del nuovo ct dell’Italia

Il futuro tecnico della Nazionale conosce già alcuni dei calciatori del gruppo azzurro e punterà su di loro: ma ci sono ancora molte incertezze

Sta per nascere la nuova Italia di Gennaro Gattuso, prossimo ct della Nazionale dopo l’esonero di Luciano Spalletti. La faccenda è ormai definita, la prossima settimana potrebbero arrivare i vari annunci e forse anche la presentazione alla stampa. In questi giorni il futuro allenatore azzurro ha già cominciato ad allacciare i contatti con parte dei giocatori con cui lavorerà nei prossimi mesi. Alcuni li ritroverà dopo l’esperienza al Napoli o magari al Milan. Man mano ‘Ringhio’ si farà le sue idee, capirà come organizzare le varie tappe e quanta disponibilità avrà dai vari calciatori a livello tecnico.

Gennaro Gattuso (LaPresse) – calciomercato.it

Perché in questi due anni Spalletti ha cambiato spesso, passando dalla difesa a quattro a quella a tre che poi ha confermato in maniera maniacale e integralista. Il 3-5-2 non è sistema di gioco che appartiene a Gattuso, abituato a disporsi con il 4-3-3 o in alcuni casi e situazioni con un 4-2-3-1. Molte figure che è abituato ad avere dovrà adattarle, ad esempio in questa Italia non ci sono molti centrali difensivi che impostano il gioco così come non esistono mezzali di qualità, anche nello stretto. Per capire almeno in parte come sarà l’Italia di Gattuso partiamo dalle certezze: Gigio Donnarumma, che con il mister è esploso al Milan. “Per l’età che ha è il più forte al mondo”, diceva il tecnico già nel 2017 quando aveva 18 anni.

Tra i due c’è un grandissimo rapporto, come quello che c’è con Giovanni Di Lorenzo. Stima reciproca totale, e anche per caratteristiche facile pensare che sarà il capitano del Napoli sarà il perno della fascia destra. E con Gattuso ha giocato pure centrale, ma non sarà questo il caso. L’altro sicuro (o quasi) del posto sarà Matteo Politano, fondamentale per il mister nell’esperienza partenopea tanto da volerlo anche a Valencia, senza riuscirci. È un esterno a piede invertito come piace a lui. Sicuramente più chances avrà Riccardo Orsolini, ma dovrà appunto giocarsela con un pupillo di Gattuso.

Tonali perno, rebus difesa e regia: tutti i dubbi per la nuova Italia di Gattuso

Un altro perno non potrà che essere Sandro Tonali, che rispecchio in toto lo spirito che il nuovo ct vuole vedere in campo, unito a qualità enormi di leadership e anche importanti a livello tecnico. Non a caso si è sempre detto più simile a Gattuso che a Pirlo. Ora ci lavorerà anche insieme. Da valutare in che ruolo, se mediano o mezzala. Incerto il destino della fascia sinistra, con Udogie che sembra il più completo per un determinato lavoro, soprattutto considerando che Dimarco è abituato a tutt’altro registro e che arriverà stanchissimo a fine stagione. Si dovrà valutare. Al centro Buongiorno e Mancini, ostracizzato da Spalletti, dovrebbero giocarsi il posto con Bastoni e Calafiori duello per l’altro posto. Da non escludere anche che, in qualche modo, Gattuso li faccia giocare anche insieme. Attenzione poi anche a Romagnoli, molto apprezzato dal mister dopo averci lavorato al Milan. Ha caratteristiche adatte a lui.

Sandro Tonali (LaPresse) – calciomercato.it

E sarà importante la questione Acerbi: Gattuso ci parlerà in maniera approfondita, ma di certo non parte in una buona posizione. Dovrà convincere il ct a puntare su di lui. In mezzo al campo Barella è l’unico con determinate qualità (Pellegrini può rientrare), in regia serve un po’ di palleggio e Rovella da quel punto di vista è leggermente indietro. Ricci parte in pole, Locatelli se la vede con il laziale. Col giocatore della Juve c’è stata un po’ di maretta al Milan, sono passati tanti anni ma se non l’hanno già fatto dovranno provare a chiarirsi. Frattesi, ad ora, può essere più uno spaccapartite come all’Inter con Inzaghi. In attacco, detto di Politano e Orsolini, per caratteristiche a sinistra Gattuso dovrebbe partire con Zaccagni, ma anche qui il mister vuole dimostrazione di attaccamento alla maglia azzurra. E che non si rinunci per qualche dolorino.

Al centro il tecnico calabrese come punta un giocatore di manovra e di movimento (ha voluto Higuain al Milan, Cavani al Valencia), di qualità, che faccia da raccordo per poi magari attaccare la profondità. L’identikit, più o meno, risponde decisamente più a Moise Kean che Mateo Retegui che pure fa molto lavoro sporco. Raspadori va tenuto in considerazione, poi occhio alla crescita di Francesco Pio Esposito che ha una struttura totalmente diversa, ma sta dimostrando di essere completo. Dovrà ancora crescere, ma è una possibilità. Così come Pinamonti e l’altro Esposito, Sebastiano. Potranno essere magari provati, ma la montagna da scalare è altissima, forse troppo.

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