Dal caos Nazionale al nuovo allenatore: sono giorni infuocati dopo l’esonero di Luciano Spalletti. Le dichiarazioni in esclusiva
Ci siamo. Gennaro Gattuso sarà, a meno di clamorosi ribaltoni dell’ultimo secondo, il prossimo ct della Nazionale. Gravina ha scelto l’ex centrocampista dopo l’esonero di Luciano Spalletti ed il no di Ranieri.

Del caos degli ultimi giorni ha parlato a ‘TiAmoCalciomercato’, sul canale Youtube di Calciomercato.it, Dario Baldi. Il giornalista ha esordito parlando della decisione di Ranieri: “Colpa di Ranieri? Assolutamente no. Partiamo dal presupposto che credo abbia fatto benissimo a restare alla Roma e a non accettare la panchina della Nazionale dopo l’esonero di Spalletti. Il doppio ruolo non sarebbe stato così assurdo, basta guardare cosa succede nella pallavolo. Ma Gravina utilizzava Ranieri solo per pararsi dalle critiche, sarebbe stato il pacificatore a cui nessuno poteva dire nulla. E il presidente FIGC era stato già sbugiardato dall’annuncio di Spalletti, primo di sempre a raccontare il suo esonero. Il re è nudo, il mondo del calcio italiano sta andando allo scatafascio con questo signore. Con questa Nazionale siamo ulteriormente allo sbando, la Norvegia non era mica una corazzata. Forse, anche Gravina, che sta spesso a Coverciano, dovrebbe fare qualcosa per far venire più voglia ai calciatori di vestire la maglia della Nazionale. Nel caso Spalletti-Acerbi hanno sbagliato tutti, una roba che non si è mai vista, ma di cosa parliamo?”
E sui possibili sostituti: “A Pioli forse avranno mandato un messaggio su whatsapp e nulla più, ma lui aveva già dato la sua parola alla Fiorentina, non si è tirato indietro e anzi ha rilanciato. Sono contento del no di Ranieri, ora Gravina dovrà cercare un allenatore per la Nazionale nel nulla più totale. Gattuso, De Rossi, Cannavaro, sono nomi che fanno venire i brividi. Per assurdo, Gravina ha fatto da pacificatore tra le tifoserie: ora fiorentini, juventini, interisti, sono tutti d’accordo contro di lui, come non è mai successo. Adesso, mi chiedo, perché non si dimette, cosa che avrebbe già dovuto fare tempo fa? Davanti ai disastri che stiamo vedendo, l’esonero di Spalletti è una cosa che non si può sentire. Spalletti può aver sbagliato molto, convocazioni, gioco, gestione dello spogliatoio, ma il minimo comune denominatore è la presenza di Gravina. Persino Abete e Tavecchio, criticatissimi, si sono dimessi in passato, lui è sempre rimasto al suo posto”.
Italia, Baldi: “Ora sono tutti uniti contro Gravina”
Baldi ha poi commentato la scelta di Gattuso: “Il problema non è capire se con lui si va al Mondiale, la situazione è già abbastanza complicata e il format delle qualificazioni che ha organizzato la UEFA è agghiacciante. Due partite adesso con giocatori finiti, una con la Champions che sta iniziando, altre due a novembre. Non so se arriveremo ai Mondiali con lui, forse la Nazionale però con lui in panchina ritroverà un po’ più di spirito e di identità. C’è un problema, con la Moldavia c’erano giocatori che non volevano stare in campo, con la Norvegia il migliore è stato Coppola, difensore del Verona, con tutto il rispetto”.

Infine, sulla Fiorentina e sul progetto Pioli: “Non si può firmare fino a luglio, ma Pioli ha dato la sua parola. Ero un grande fan di Palladino, mi spiace se ne sia andato, il progetto Pioli comunque c’è. Sono felice, nella stagione del centenario può esserci un rilancio del ciclo Commisso, la Fiorentina riparte da giocatori importanti come De Gea, Comuzzo, spero da Gosens. Kean? Per me il Manchester United può essere interessato quanto vuole. Erano anni che a Firenze non c’era un idolo del genere, dai tempi di Batistuta, Toni, Mutu, Gilardino. Ringrazierò sempre la Juventus per averci dato Kean per due spicci. Se è intelligente, e io credo lo sia molto di più di quello che dicevano a Torino di lui, nonostante la clausola potrebbe rimanere. Ripartirei lui, da Gudmundsson, con innesti mirati, magari Dzeko. Poi se Kean dovesse andare via, diamogli una medaglina al collo e via, come diciamo a Firenze”.