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Il capolavoro di Rui Borges: dai dilettanti al titolo con lo Sporting CP

Il tecnico di Mirandela ha scacciato via l’ombra di Amorim, sostituito lo scorso dicembre. Tre giorni fa si è preso anche la Taca de Portugal mettendo ko ancora il Benfica

Amorim scansati. A dicembre Rui Borges ha raccolto la pesante eredità del tecnico volato al Manchester United nel bel mezzo della stagione, appena cinque mesi più tardi – il 17 maggio – lo Sporting CP si è laureato Campione di Portogallo per la ventunesima volta nella storia. Un capolavoro quello del 43enne di Mirandela, che otto giorni più tardi si è preso pure la Taça de Portugal battendo il Benfica ai tempi supplementari.

Rui Borges campione del Portogallo con lo Sporting CP
Il capolavoro di Rui Borges: dai dilettanti al titolo con lo Sporting CP (AnsaFoto) – Calciomercato.it

Borges è entrato subito nel cuore dei tifosi biancoverdi e conquistato immediatamente una squadra e uno spogliatoio certamente spiazzati dall’addio di Amorim. Il giorno dopo la partenza del 40enne di Lisbona, nessuno scommetteva su uno Sporting ancora vincitore della Liga.

C’era aria di disastro, di stagione compromessa, invece Borges è riuscito a tenere compatto l’ambiente e il gruppo. La squadra ha cambiato pelle ma non troppo i principi, lo ha seguito e ha tenuto la rotta giusta. 29 partite e una media di oltre 2 punti a partita, così i ‘Leoes’ hanno ammazzato un Porto nel caos riuscendo a mettersi dietro il Benfica di 2 punti.

4-2-3-1, esaltazione del gruppo ma anche del singolo, da Gyokeres (sogno Juve) a Hjulmand: Rui Borges è descritto come un allenatore moderno e soprattutto completo, in grado – come ha dimostrato in questi mesi – di stare in uno spogliatoio importante e di reggere determinate pressioni.

Dal Mirandela, squadra della sua città dove ha finito la sua carriera da calciatore (caratteristiche alla Figo) e iniziato quella da allenatore. Nei dilettanti. Poi Academico Viseu, infine Moreirense prima della ‘chiamata’ dello Sporting: sette anni di continua crescita per Rui Borges. Ora è dove merita di stare.

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