La parte americana del club orovico farà di tutto per convincerlo a prolungare il contratto in scadenza nel 2026: “Ecco cosa mi preoccupa”
“Questa cosa di cui si parla non è determinante”. Così Gasperini a ‘Sky Sport’ in merito a un suo possibile rinnovo con l’Atalanta. “Ho un contratto (fino al 2026, ndr) e anche lo scorso anno era così, poi abbiamo firmato il rinnovo ad agosto. Come ha detto Percassi giustamente, tra di noi c’è un’armonia tale che non ci saranno mai problemi tra di noi”.

Come scritto da Calciomercato.it quattro giorni fa, “la dirigenza, in particolare la parte americana, ha fatto sapere di voler fare di tutto per trattenere ancora Gasperini a Bergamo“. Ma il tecnico di Grugliasco “nicchia e vorrebbe tenere fede alle parole dette nel febbraio scorso”, quando annuncò che non avrebbe prolungato.
“In questo momento, a differenza di altri anni, ritengo che quello che ha fatto quest’anno l’Atalanta non sarà facile ripeterlo. Questo mi preoccupa – ha aggiunto Gasperini confermando, in sostanza, quanto scritto da CM.IT – Sembra banale, ma raggiungere le posizioni di quest’anno non è scontato”.
Quale altro stimolo può convincerla a proseguire? “C’è solo la necessità di vedere le possibilità e cercare di individuare il futuro di questa squadra – ha risposto – L’Atalanta deve guardare giustamente i bilanci, ci possono essere partenze, bisogna vedere quali e quante. Non sarà facile ripetere quanto abbiamo fatto”.
Gasperini: “Roma? Ecco perché non si può”
Su Gasperini ci sono molti club importanti, in particolare la Roma. Il diretto interessato, però, respinge l’ipotesi anche se non in maniera convincente: “Io in giallorosso? Non si può, perché c’è un allenatore troppo forte (Ranieri, ndr) e magari cambia idea… Quello che hanno fatto per lui è stato bellissimo”.

Il nome di Gasperini non suscita grande entusiasmo nella Capitale, sponda romanista. Prima della gara col Milan, la Curva Sud ha esposto uno striscione offensivo nei confronti dell’ex Juve. Se accettasse davvero la Roma, l’accoglienza per lui del tifo organizzato – ma anche sui social, per quel che vale, il clima è identico – non sarebbe delle migliori.