L’allenatore del Bologna osannato e apprezzatissimo da tanti club come il Milan, che cerca il successore di Conceicao
Vincenzo Italiano si scrolla di dosso l’etichetta che gli erano costate le tre sconfitte nelle tre finali da allenatore della Fiorentina. All’Olimpico ha guidato il Bologna a una storica Coppa Italia, 51 anni dopo l’ultimo trofeo alzato dai colori rossoblù che sono tornati a festeggiare come forse mai prima d’ora. L’allenatore calabrese sta ricevendo ora i giusti tributi, le celebrazioni, tutti i bolognesi e non solo sono pazzi di lui.

E tutti ovviamente sperano che questo non sia stato il suo commiato. Perché le voci sul suo futuro sono parecchie da diverse settimane, in particolar modo tra Roma e soprattutto Milan che è a caccia del nuovo tecnico da cui ripartire dopo la disfatta firmata proprio da Italiano. Che in questo momento è forse il tecnico più apprezzato e osannato insieme a Inzaghi, tornato in finale di Champions, e Ranieri che come sappiamo smetterà. Ieri nella conferenza stampa postpartita ha parlato anche del rinnovo: “Vedremo cosa si può programmare e cosa pensano il presidente e il direttore. Mi trovo molto bene con questo gruppo di lavoro. Siamo come i Re Magi, dobbiamo portare qualcosa per vincere”.
L’ex Spezia e Fiorentina ha un contratto in scadenza nel 2026, per cui è probabile che a fine stagione si vada in una direzione o nell’altra, ovvero rinnovo o addio. A parlarne al canale Youtube di Calciomercato.it è stato Marcello Giordano, giornalista de ‘Il Resto del Carlino’: “È una storia diversa da Motta, che era in scadenza lo scorso anno. Ci sono già dialoghi in corso con i suoi procuratori per il rinnovo, Italiano sa che il Bologna vuole rinnovare almeno fino al 2027 per non iniziare la stagione con un allenatore in scadenza”.
Italiano e il futuro tra Bologna e Milan: “Non andrà via”
Tante cose lasciano comunque pensare che Italiano abbia il desiderio e la priorità di restare al Bologna: “Io credo che non andrà via questa estate, poi bisogna vedere il domino delle panchine, perché può cambiare tutto – aggiunge Marcello Giordano -. Il Bologna difficilmente, nel caso in cui Italiano dovesse chiedere di andare via, gli direbbe di no. Il Bologna è questa società qui, non ferma le ambizioni dei calciatori e dell’allenatore. Comunque Italiano già guadagna 2,5 milioni e Motta ne guadagnava 1. Anche come cifre sono cambiate cose, c’è un processo”.

Questo risultato è il prodotto della qualità della società e di quella dell’allenatore: “Italiano è stato supportato in tutto, anche per questo si è evoluto. A Bologna gli allenatori possono lavorare, a Motta era stata fatta una squadra con un tipo di giocatori, palleggiatori, a Italiano invece una squadra con terzini di spinta. Poi lui ha fatto un lavoro strepitoso sui giocatori, Ndoye da 2 gol è passato a 9. Italiano è entrato sotto pelle ai giocatori, poi si è fatto seguire, ha svoltato la stagione passando al 4-2-3-1 inventandosi Odgaard trequartista e poi si è inventato mediano Ferguson. E ha avuto la squadra al completo una sola volta in tutto il campionato, contro la Lazio”. Per il Milan, eventualmente, non sarà facile competere.