Il punto sul club rossonero dopo il ko in finale di Coppa Italia contro il Bologna. Arrivano due nuove figure, ma niente rivoluzione
La sconfitta in Coppa Italia, contro il Bologna, ha di fatto chiuso il cerchio in casa Milan. Il ko in finale è stato per molti visto come la sintesi perfetta di una stagione disastrosa. D’altronde anche ieri c’è stato poco o nulla da salvare, un po’ come in questa annata, che vedrà il Diavolo fuori dalla Champions League, salvo clamorosi miracoli ai quali non crede proprio nessuno.

Tutti ovviamente sono colpevoli di questa annata più che complicata del Milan, a partire da quei dirigenti, che di soldi sul mercato ne hanno speso tanti, senza ottenere però i risultati. A pagare sarà l’ennesimo allenatore e qualche elemento importante della rosa verrà ceduto.
Giorgio Furlani, Zlatan Ibrahimovic e Geoffrey Moncada, invece, continueranno a lavorare nel Milan. Dopo il fallimento più totale, toccherà, dunque, a loro far rinascere il Diavolo. Una missione che il popolo rossonero affiderebbe a qualcuno di diverso da coloro che hanno completamente fallito. Non appare dello stesso avviso Gerry Cardinale. Non c’è, infatti, alcuna rivoluzione in programma.
Milan, dal nuovo Ds all’allenatore: il punto della situazione
La scaletta del Milan prevede, però, l’arrivo di un nuovo Direttore sportivo. Una figura chiave e decisiva in molte società, ma verosimilmente non al Diavolo, dove sarà chiamata a lavorare con diversi paletti, affiancando i dirigenti attuali che stanno già pensando al mercato futuro, come ha dichiarato Furlani.

Un direttore sportivo alla fine, dunque, arriverà. Ma chi sarà prendere il posto di Antonio D’Ottavio? Di certo non Fabio Paratici, destinato a rimanere all’estero.
Igli Tare, invece, ci spera ancora. D’altronde l’incontro con Giorgio Furlani ad aprile andò bene, ma il fatto che non sia arrivata, poi, la fumata bianca non lascia molti dubbi: l’albanese non è il prescelto di Giorgio Furlani, che vorrebbe Tony D’Amico per il suo Milan. Il dirigente italiano è però legato ad un lungo contratto con l’Atalanta, che al momento non pensa di liberarlo.
Furlani non ha ancora perso le speranze su D’Amico, ma se i Percassi dovessero blindarlo definitivamente, il Milan avrebbe solo due alternative: punta su Tare o su una figura che possa sposarsi bene con gli attuali dirigenti. Il nuovo Ds e il gruppo di lavoro penserebbero, insieme, dunque, all’allenatore che dovrà prendere il posto di Sergio Conceicao. Il portoghese lascerà certamente il Milan dopo il ko contro il Bologna.
Le sue quotazioni sono crollate definitivamente dopo la nottata dell’Olimpico. Così tra i tifosi si è tornati a sognare Antonio Conte. Un sogno che rimarrà tale. Più facile per il Milan arrivare a Massimiliano Allegri, ma una decisione non è stata ancora presa e nel calderone dei nomi va ovviamente inserito anche quello di Maurizio Sarri, contattato in passato. Attenzione, infine, a Vincenzo Italiano, qualora con la dirigenza bolognese non raggiungesse un accordo.