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Caso Bagni, ora tocca alla FIGC: l’inchiesta delle Iene si allarga

Le Iene hanno lanciato una vera e propria bomba mediatica: ora l’inchiesta cominciata con il caso Salvatore Bagni prosegue con la richiesta alla FIGC

Il programma Mediaset ha fatto luce su una brutta pagina e piaga del calcio italiano. Le Iene hanno portato all’attenzione quanto avviene tra calciatori e procuratori di serie minori. In particolare, l’agenzia di Salvatore Bagni, per sua stessa ammissione, si fa pagare da calciatori che vogliono entrare nel mondo del pallone, per poi inserirli in alcune squadre e contesti vari.

Salvatore Bagni
Scoppia il caso mediatico contro Bagni: l’inchiesta delle Iene (ANSA) Calciomercato.it

L’ex calciatore del Napoli non visiona filmati né provvede ad analisi tecniche accurate: si accontenta di un mero giudizio, per poi fare la sua richiesta economica. “Noi meno di 30 mila euro non facciamo nessuno”. E poi ancora: “La Serie C non è un problema, chiamo, chiedo un favore”. Il servizio di Luca Sgarbi sembra essere solo il primo, la miccia che può scatenare un vero e proprio incendio.

Nell’agenzia di Bagni e del figlio ci sarebbero tredici giocatori che hanno pagato in nero per entrare in qualche squadra e “sognare” di giocare a calcio. “Quelli che non scegliamo noi, devono pagare”, ribadisce l’ex campione.

Sono emersi dettagli che hanno messo in imbarazzo persino la Vis Pesaro, ma evidentemente non sarà l’unico club a dover dare qualche spiegazione in merito a questo circolo di calciatori che pagano procuratori per giocare in una squadra.

L’Assoagenti non ci sta: chiesto l’intervento della FIGC

A qualche giorno dalla puntata messa in onda dalle Iene, l’AIACS (associazione italiana agenti calciatori e società) ha invitato la Federcalcio ad un pronto intervento, un’indagine interna per fare chiarezza.

FIGC
FIGC chiamata ad indagare dopo l’inchiesta delle Iene (ANSA) Calciomercato.it

Nel comunicato si legge che la FIGC è invitata ad “accertare quanto realmente perpetrato dai soggetti a vario titolo coinvolti e chiamati in causa, siano essi tesserati che figure quantomeno rilevanti all’interno dell’ordinamento federale”.

Nella nota ufficiale, l’AIACS conclude: “la Scrivente si riserva di depositare, presso gli enti preposti, apposita autonoma istanza a tutela degli Agenti Sportivi ove le condotte accertate all’esito degli instaurandi procedimenti ledano, in qualche modo, il decoro della professione e dell’ordinamento”. Dunque, ora la palla passa alla FIGC che dovrà sicuramente prendere una posizione e indagare su quanto emerso dal programma di inchieste de Le Iene.

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