Le dichiarazioni in merito al patteggiamento del tecnico e del centrocampista nerazzurro. Ecco le sue parole dopo le varie polemiche
Nella giornata del primo maggio, è stata scritta una pagina importante della vicenda relativa alll’inchiesta sulle curve di Inter e Milan. La Giustizia sportiva, infatti, ha fatto il suo corso, con i due club hanno deciso di patteggiare.

Le sanzioni, con cui hanno dovuto fare i conti i tesserati nerazzurri, non hanno, però, convinto per nulla l’opinione pubblica. Ricordiamo che l’Inter è stata multata per 70mila euro per responsabilità oggettiva. Poi, come è noto, a Zanetti toccherà pagare 14500 euro. 15 e 30mila, invece, per Simone Inzaghi e Hakan Calhanoglu.
Il tecnico nerazzurro e il centrocampista turco sono stati, inoltre, fermati per una giornata. Turno di squalifica che è stato già scontato in occasione del match contro il Verona, di sabato sera a San Siro.
Le sanzioni inflette ai nerazzurri, come detto, sono state oggetto di critiche in questi giorni. In merito a ciò, il Ministero per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, a margine degli Stati Generali dello Sport, si è così espresso: “Vorrei limitarmi al rispetto che devo agli organi di giustizia – riporta Calcio e Finanza -. Rispetto a certi temi sarei dell’idea che bisognerebbe avere un atteggiamento piĂą fermo e meno conciliante, anche se nulla è stato fatto al di fuori delle norme. Ci sono valutazioni che riguardano l’opportunitĂ tenendo conto della gravitĂ del tema”.
Abodi: “Siamo arrivati alla negazione della vita. Distinguiamo il tifoso dal criminale”
Andrea Abodi, poi, è stato invitato a rispondere in merito alla scontro avvenuto a Bergamo, che ha portato all’uccisione di un sostenitore dell’Atalanta:

“Secondo me c’è un doppio livello – prosegue il Ministro -. Il primo è il fattore educativo, che deve essere sempre presente, e l’altro deve essere la distinzione netta tra tifoso e criminale: chi si macchia di certi gesti fino a togliere la vita a un’altra persona deve essere punito e perseguito. I comportamenti di chi vive nel mondo dello sport devono essere accompagnati da una parola chiave che è rispetto: qui siamo arrivati alla negazione della vita, siamo molto oltre”,
Poi arriva una presa di posizione netta da parte del Ministro. Il messaggio è davvero chiaro: “Dobbiamo fare in modo che nessun rapporto, proprio o improprio, venga intrattenuto da tesserati con frange criminali che usano la curva, che deve continuare ad essere un luogo di tifo spensierato. Mi auguro che si affronti questo argomento senza patteggiamenti come concetto, non solo tecnico, perchĂ© non si generino equivoci e non diventi una partita tra colori delle maglie”.