Resta la bufera sulla decisione dell’arbitro di non assegnare il penalty ai nerazzurri per la trattenuta di Ndicka su Bisseck: cosa succederà
Non accennano a placarsi le polemiche per l’episodio contestatissimo di Inter-Roma, il contatto tra Ndicka e Bisseck per cui i nerazzurri hanno chiesto a gran voce il calcio di rigore che poteva valere il pareggio e un punto fondamentale nella lotta scudetto. Polemiche e discussioni anche per la gestione del postpartita da parte dei vertici Aia, visto che nella consueta puntata domenicale di Open Var la stessa Giorgia Rossi ha spiegato che, pur se richieste, non sono state fornite ulteriori immagini dell’episodio.

E difatti l’audio di quello specifico contatto non è stato commentato. L’arbitro Fabbri ha giudicato live la trattenuta prolungata di Ndicka su Bisseck, con il Var che non l’ha poi richiamato non potendo neanche intervenire sull’entità di un contatto già giudicata sul campo dal direttore di gara. Una decisione che ha fatto infuriare i calciatori e ovviamente anche i tifosi dell’Inter, anche nel postpartita il tecnico Simone Inzaghi ha cercato di spegnere tutto: “Non siamo abituati a tre sconfitte, ma parlare di angoli, rimesse laterali, rigori non serve”. Lo stesso Ndicka, invece, ha commentato così: “Per me non è rigore. Lui (Bisseck, ndr) è difensore e lo sa. È la difesa. Siamo a due metri dalla porta, devo fare qualcosa. Questa è marcatura a uomo”. La scelta del direttore di gara Fabbri di non assegnare il calcio di rigore all’Inter, però, non è piaciuta ai vertici Aia.
Inter-Roma, rigore Ndicka-Bisseck: per l’Aia era punibile, ora la decisione su Fabbri
Secondo quanto rivelato da ‘Il Corriere della Sera’, per i vertici arbitrali si tratta di calcio di rigore, che andava fischiato immediatamente dal campo senza poi bisogno della revisione Var. La trattenuta di Ndicka su Bisseck, si legge, per l’Aia era da punire con il penalty dal momento che il difensore della Roma non si preoccupa del pallone ma solo dell’avversario.

Quello di Michael Fabbri, dunque, è stato un errore così come quello – anche se giudicato meno grave – del Var che in questo caso era Di Bello, rimasto invece in silenzio senza richiamare appunto il collega. Questo perché secondo i responsabili della Can l’episodio era leggibile già sul campo. Dopo questa decisione, inoltre, per il quotidiano lo stesso direttore di gara Fabbri dopo questo errore resterà a riposo per un po’. Non una punizione vera e propria, vista anche la buona stagione che sta disputando. Secondo invece ‘La Gazzetta dello Sport’, l’arbitro di Inter-Roma non verrà fermato, anche in virtù di una direzione che non è comunque dispiaciuta nel suo complesso. Le prossime designazioni sveleranno la verità.