Nuova battuta d’arresto per l’Inter e scudetto che su allontana: sulla ghigliottina della critica finisce l’allenatore piacentino
L’Inter crolla sul più bello. Dopo il ko di Bologna e la pesante eliminazione nel derby di Coppa Italia contro il Milan, arriva anche il tonfo casalingo con la Roma che può costare carissimo nella corsa scudetto. Il Napoli invece fa il suo dovere e stacca i nerazzurri in testa alla classifica, portandosi a tre lunghezze di vantaggio a quattro giornate dal termine del campionato.

Adesso si fa durissima per la squadra di Simone Inzaghi, attesa dal doppio incrocio di Champions in semifinale contro il Barcellona. Intanto si accende il dibattito sulle responsabilità del tecnico piacentino, con Sandro Sabatini che attacca dagli studi di ‘Pressing’ dopo l’ultima giornata di Serie A: “Una cosa che non mi manca è il coraggio di dire sempre come la penso. Non ho detto che il colpevole è solamente Inzaghi, ho detto che mancano 18 punti. Se voi dite che Inzaghi non c’entra nulla in questi 18 punti… Ce l’avrà anche lui una percentuale di colpa – spiega il giornalista rispondendo al collega Biasin – Non è accettabile che l’Inter abbia 18 punti in meno rispetto alla scorsa stagione. Fare meglio, anche solo qualche punto in più, avrebbe consentito ai nerazzurri di affrontare le altre competizioni diversamente e senza ossessioni”.
Inter, Inzaghi divide la critica: “Ha fatto bene il suo lavoro”
Dopo la disamina di Sabatini, arriva la controreplica di Fabrizio Biasin sulla stagione dell’Inter e il lavoro di Inzaghi: “Qual è la differenza con quest’anno? Ci stiamo già dimenticando tutti che si va a giocare una semifinale di Champions League, che non è proprio la competizione più banale dell’universo. Questa cosa ti costa energie, forze mentali, qualunque cosa”.

Biasin aggiunge sul conto di Inzaghi, con l’Inter che lavora al rinnovo del tecnico oltre il 2026: “L’unica cosa che io mi sento di dire è che se l’Inter l’anno prossimo si ritrova ad aprile a lottare ancora su tutti i fronti, vincendo o senza portare a casa trofei, significa che ha fatto bene il suo lavoro. Perché, se tu hai una squadra ed è una sola in Italia che è riuscita a fare questa cosa, è perché c’è un gruppo che funziona bene. Poi si vincerà o non si vincerà e faremo tutti i processi del mondo. Ma questa squadra ha lavorato bene, altrimenti non sarebbe qua“.