Ambiente in subbuglio al Napoli dopo le dichiarazioni dall’allenatore salentino a poche ore dal match di campionato in casa del Monza
La bomba l’ha sganciata ieri Antonio Conte, alla vigilia della trasferta del Napoli contro il fanalino di coda Monza: “Dopo otto mesi ho capito che qui certe cose non si possono fare“, le parole criptiche del tecnico salentino in conferenza stampa.

Dichiarazioni che hanno subito messo in allarme l’ambiente partenopeo sul conto dell’ex Ct della Nazionale, alimentando le voci su un possibile addio a fine campionato. I mal di pancia di Conte potrebbero infatti portare alla separazione con il Napoli, nonostante un contratto fino al 2027 e dopo un solo anno di matrimonio.
Esternazioni che non sono piaciute a Tony Damascelli, che entra in tackle sull’allenatore: “II venerdì di passione è un momento solenne di riflessione per i credenti. Il venerdì di passione di Antonio Conte è un momento buffo, una sceneggiata che spiazza soltanto chi non conosce davvero il salentino e le sue paturnie – sottolinea il giornalista sulle pagine de ‘Il Giornale’ – ‘Dopo otto mesi a Napoli ho capito che tante cose non si possono fare’, queste le sue parole alle vigilia della partita con il Monza, passaggio importante nel campionato già forte della squadra, alle spalle dell’Inter e ancora nella speranza di vincere il titolo”.
Napoli, Damascelli durissimo su Conte: “Si faccia da parte se è insoddisfatto”
Damascelli rincara la dose su Conte: “Non ha chiarito, come suo stile, quali siano le cose che non si possono fare a Napoli, dunque offendendo la città e non soltanto il club“.

Il giornalista prosegue nella sua analisi e avanza l’ipotesi delle dimissioni per il tecnico: “Conte ha ribadito un comportamento già esibito in altri siti, Torino, Milano, Londra, dovunque sia passato ottenendo risultati ma lasciando scorie, memorie acide e nessun rimpianto. Cito una frase di Indro Montanelli in replica ad un giornalista che si lamentava di alcune scelte del giornale: ‘L’unica forma di protesta sono le dimissioni’, offro l’assist ad Aurelio De Laurentiis, se il dipendente multimilionario è insoddisfatto, si faccia da parte, con la dignità che si dovrebbe ad un uomo, oltre che ad un professionista”, conclude Damascelli nel suo editoriale.