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Vincenzo Italiano: dalla provincia alla Champions, l’ascesa di un futuro top

La storia di Vincenzo Italiano, l’allenatore che sta conquistato il calcio moderno con il suo stile unico. Scopri cosa rende speciale un possibile top player della panchina.

La storia di Vincenzo Italiano
Vincenzo Italiano: dalla provincia alla Champions, l’ascesa di un futuro top (Calciomercato.it)

Vincenzo Italiano sa farti innamorare del calcio, quello fatto di idee innovative. Grazie al suo stile di gioco e alla sua forte umanità nello spogliatoio ha portato squadre come lo Spezia e la Fiorentina a sognare. Ora, al Bologna, sta continuando a incantare, con un progetto che sta stupendo nuovamente tutta la Serie A e gli addetti ai lavori.

Ma cosa rende così speciale Vincenzo Italiano? Per capirlo abbiamo deciso di ripercorrere le sue esperienze, prima in campo e poi in panchina. Un percorso che lo porterà presto a guidare club di livello ancora più alto in Italia e in Europa. Non a caso, il suo nome è già stato spesso accostato a società che lottano per obiettivi importanti.

Vincenzo Italiano, la carriera: il viaggio partito dalla provincia

Non tutti sanno, ma Vincenzo Italiano nasce a Karlsruhe, in Germania. Figlio di genitori siciliani, è diventato in poco tempo uno degli allenatori più promettenti del calcio moderno. In campo, un po’ come tutti, parte come calciatore, più precisamente come centrocampista. Colleziona presenze in squadre di buon livello come Verona, Genoa e Padova, con oltre 300 presenze tra Serie A e Serie B e vincendo anche due campionati cadetti. Ma è da allenatore che ha trovato la sua vera dimensione.

Vincenzo Italiano in campo
Vincenzo Italiano, la carriera: un viaggio partito dalla provincia (LaPresse) – Calciomercato.it

La sua prima avventura in panchina è stata nella sua Sicilia, con il Trapani, dove nel 2019 ha centrato la promozione in Serie B. La sua prima impresa, che ha fatto capire già a tutti di che pasta fosse fatto. Poi è arrivato lo Spezia. Nel 2020 ha portato i bianconeri in Serie A per la prima volta nella loro storia, vincendo i playoff di Serie B con un calcio molto più avanti dei tempi. Ancora una promozione, ancora un’impresa.

La definitiva consacrazione è arrivata con la Fiorentina. Dal 2021 al 2024, ha guidato i Viola a due finali di Conference League e a una finale di Coppa Italia. E seppur senza vincere trofei, ha lasciato un’impronta indelebile, poi raccolta da Palladino. Ora, al Bologna, sta continuando a stupire, con un progetto che punta a portare i rossoblu nuovamente tra le grandi d’Europa.

Italiano al Bologna: un amore che fa volare i rossoblu

Quando Vincenzo Italiano è arrivato al Bologna, la squadra aveva bisogno di una scossa dopo le pensati partenze di Calafiori e Zirkzee e l’addio di Thiago Motta. Nello scetticismo generale, ha fatto addirittura meglio del suo predecessore. Ha preso i rossoblu e ha mostrato un calcio spettacolare con ritmo, intensità e coraggio, seppur con una rosa inferiore rispetto alla stagione precedente.

Al Dall’Ara, Italiano è diventato presto un idolo. Sotto la sua guida, calciatori come Castro e Ndoye sono diventati un fattore determinante e il suo Bologna sogna ancora una volta la Champions League. Impensabile come scenario ad inizio campionato e dopo il calciomercato estivo.

Vincenzo Italiano, la sua vita privata: l’uomo fuori dal campo

Lontano dal terreno di gioco, Italiano è un uomo molto semplice. È sposato con Raffaella, che ha conosciuto ai tempi del Verona, e insieme hanno due figli. La famiglia è il suo luogo sicuro, il posto dove si rifugia quando il calcio diventa di troppo. Spesso torna in Sicilia per le vacanze, per respirare il profumo di casa.

Tra le sue passioni, c’è sicuramente la musica. Come Simone Inzaghi, Italiano è un fan di Vasco Rossi, e si dice che prima delle partite ascolti “Sally” per caricarsi. E poi c’è la cucina. Pare che adori preparare la pasta alla norma, un piatto che gli ricorda le sue radici siciliane, e si dice che la sua salsa di pomodoro sia speciale, come ha raccontato da alcuni suoi ex compagni di squadra del Verona. È questo il bello di Italiano: si è trasformato in un genio in panchina, pur rimanendo un uomo semplice fuori.

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