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Clamoroso Juve, buco da 150 milioni: “Così devono vendere Yildiz” | ESCLUSIVO

Il futuro dei bianconeri è legato alla qualificazione in Champions League, senza cui lo scenario sarebbe complicatissimo anche sul mercato

La Juventus è in un momento molto particolare della sua stagione e della sua storia, con il campo che non sta dando ancora le risposte sperate e un mercato andato un po’ a rilento e che deve ancora regalare a Motta i rinforzi necessari in difesa. I bianconeri hanno dato segnali importanti contro il Milan, si sono messi in scia al quarto posto della Lazio pronti ad approfittare di eventuali nuovi scivoloni. La qualificazione in Champions League è assolutamente vitale per la Juventus e ovviamente condizionerà in maniera totale il futuro prossimo e le mosse di mercato di Giuntoli.

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Clamoroso Juve, buco da 150 milioni: “Così devono vendere Yildiz” | ESCLUSIVO (LaPresse) – calciomercato.it

Delle cessioni pesanti potrebbero diventare necessarie, soprattutto davanti a certe cifre. In questi giorni al centro c’è stato Andrea Cambiaso con l’offerta del Manchester City: “Tra i 60 e i 65 milioni la Juve lo può vendere. La posizione del club è chiara: non vorrebbe indebolire la squadra, c’è l’obiettivo Champions, ma prende in considerazione l’ipotesi. Sicuramente in estate ci saranno cessioni, anche importanti, senza Champions più di una”, le parole di Mirko Nicolino nel nostro approfondimento sul canale Youtube di Calciomercato.it.

E il giornalista spaventa i tifosi bianconeri con un’ipotesi: “Attenzione anche a Yildiz, senza Champions sarebbe uno di quelli che con ogni probabilità chiederebbe di andare via per giocarla. Visto che già in questi mesi la Juve ha faticato a trovare un equilibrio con il procuratore, la maglia 10, Adidas. Difficile trovare la quadra senza Champions, considerando anche le eventuali penali dallo sponsor, gli introiti minori, ci sarebbero ricavi inferiori per un complessivo di circa 150 milioni. La Juve valuta tutte le ipotesi, per questo Giuntoli vuole resistere il più possibile a gennaio. Lui stesso ha detto che valuteranno offerte, quindi non escludono nessuno scenario”.

Juve, il punto su Veiga e Kelly. E poi il ritorno di Andrea Agnelli

Equilibri sottili, con la qualificazione in Champions a fare da ago della bilancia. Intanto testa al mercato di gennaio e al difensore, con Renato Veiga e Lloyd Kelly balzati in pole: “La Juve è in ritardo sul difensore centrale ed è evidente, il mercato di gennaio è difficile ma si conosceva questa emergenza da ottobre. Il difensore centrale deve rientrare nei paletti tecnici, quindi non di esperienza come Skriniar ma giovane, con caratteristiche simili a Bremer che aggredisce in avanti. Se poi è eclettico ancora meglio – spiega ancora Nicolino -. La Juve ora si sta affidando a intermediari e agenti, Kelly e Veiga stanno giocando pochissimo al Chelsea. L’impressione è che più che altro si stiano proponendo e la Juve li sta valutando. Non parliamo comunque di scarti, ma di giocatori che non trovano spazio in una rosa di 45 giocatori”.

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Juve, il punto su Veiga e Kelly. E poi il ritorno di Andrea Agnelli (LaPresse) – calciomercato.it

Infine la suggestione di un ritorno di Andrea Agnelli, come acquirente della Juventus: “Una voce che ho raccolto diversi mesi fa in ambienti automobilistici durante una fiera in cui era presente John Elkann. Nei giorni scorsi ho parlato con una persona molto amica di Andrea Agnelli che lo ha incontrato di recente, e mi ha confermato che lui ha detto ‘sì, voglio tornare na ci vorrà tempo, probabilmente 2-3 anni’. Agnelli già stava lavorando all’ingresso di nuovi soci, come Jeff Bezos di Amazon con cui ha un ottimo rapporto, c’era anche un interesse di Elon Musk. La Juve ora ha un funzionamento anomalo, c’è Elkann e poi Giuntoli è diventato un factotum. Ma se sbaglia non c’è nessuno a correggerlo. Perché sopra di lui il direttore generale e il presidente non hanno il potere farlo”.

“Giuntoli per me è il numero uno, oltre alla Juve aveva un’offerta dal Real Madrid. Può fare il direttore sportivo, ma è meglio che non faccia il direttore generale e l’amministratore delegato. Ora sta facendo il Marotta della Juventus e questo ha innescato un meccanismo non propriamente da Juventus. Elkann sa che la società deve strutturarsi meglio, non può occuparsene in prima persona e per questo la Juve diventerà sempre più qualcosa di cui doversi liberare. E in questo caso Agnelli è in pole position”.

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