Le parole di Antonio Conte alla vigilia del big match della 21a giornata di Serie A: dal mercato alle ultime di formazione, segui la conferenza live
Sfida al vertice tra Atalanta e Napoli, con Antonio Conte che dovrà fare a meno di Buongiorno, Kvaratskhelia ormai già a Parigi e anche i tifosi campani. Infatti, la vendita dei biglietti del settore ospiti del Gewiss Stadium è stata vietata ai residenti della Regione Campania per ragioni di ordine pubblico. Anche le prossime due trasferte degli azzurri saranno vietate: entrambe nella Capitale contro Roma e Lazio.

Antonio Conte fa il punto in conferenza stampa alla vigilia di Atalanta-Napoli, tra l’uscita di Kvaratshelia e il primo posto in classifica in Serie A.
Possibile restare in testa alla classifica senza un’alternativa a Kvaratskehlia? – “Noi abbiamo fatto 47 punti, frutto di grande lavoro. Questo è un altro Napoli rispetto a quello dello Scudetto. Dobbiamo lavorare perché con il lavoro abbiamo guadagnato 47 punti. Fino ad adesso siamo la squadra che è stata più volte in testa alla classifica. Va dato merito ai ragazzi. Ma non bisogna dimenticare che questo è un altro Napoli rispetto a quello dello Scudetto soprattutto ora che è andato via un pezzo da 90”
Neres come vice-Kvaratskhelia o un’alternativa sul mercato? – “Domanda da fare al club. Io sono venuto per aiutare il Napoli in un momento di difficoltà. Ho sposato questo club perché avevo il piacere di vivere l’esperienza di Napoli. Sappiamo quali sono i nostri limiti rispetto ad altre società, ma dico sempre che dobbiamo essere ambiziosi. Se non lo fossimo, non ci sarebbe quella cattiveria di lavorare per cercare di migliorare e stare tra le prime squadre del campionato. Testa bassa e pedalare. Stiamo facendo qualcosa di bello e voglio tutelare i ragazzi”
Sull’Atalanta – “L’Atalanta forte era e forte è rimasta. Ha vinto l’Europa League e quando vinci assumi quella sicurezza, quell’autostima. Non concentriamoci sull’Atalanta, ma concentriamoci su di noi. Questa squadra è cresciuta rispetto alla gara d’andata. Noi abbiamo bisogno di queste partite fuoricasa per misurarci con squadre forti per capire quanto manca e quanto c’è da lavorare per avvicinarci sempre di più e sperare di vincere un giorno”.
L’addio di Kvaratskhelia come stimolo in più – “Riavvolgiamo il nastro. Avevo già detto che il mese di gennaio è un mese particolare. Noi siamo a metà mese, sono già usciti quattro calciatori. E’ andato via Caprile, Folorunsho, ieri Zerbin e Kvaratskhelia. Al di là dell’aspetto tecnico-tattico, tra i giocatori si crea un rapporto umano. Ed è inevitabile che questi scossoni così forti possono creare scompensi. Detto questo, noi dobbiamo tenere unito il gruppo. I punti fatti sono frutto dei 24 giocatori, non degli undici che sistematicamente scendevano in campo. Noi dobbiamo essere bravi anche con i nuovi, che hanno bisogno di adattarsi ai nuovi sistemi tecnico-tattici. Sono dinamiche calcistiche che ci sono state anche in passato. E mi auguro che in futuro ce ne siano il meno possibile”
Atalanta-Napoli sfida Scudetto, anche senza Kvaraskhelia? – “Io penso che alla fine il calciatore e il club hanno deciso di trovare la decisione di uscita e già lì il gruppo ha dovuto metabolizzare quest’uscita. La realtà quotidiana ti impone di metabolizzare subito. La classifica dice che il Napoli è primo. E l’Atalanta è vicino a noi. Se voi mi volete far dire che è una sfida Scudetto, io sinceramente non me la sento. Noi dobbiamo fare degli step. E’ ancora troppo presto per farmi dire che è una sfida Scudetto. Noi non guardiamo gli altri. Sono sfide che ci devono anche rivelare e ci devono far capire a che punto siamo del nostro percorso”
Quanto vale la passione ritrovata dei tifosi? – “La passione è l’unica cosa che non si toglie al tifoso napoletano, ed è una cosa bellissima. Fai fatica a non percepirlo. Inevitabile che dal momento in cui il Napoli è primo in classifica, sia chiaro a tutti che c’è questa passione. E noi dobbiamo alimentarla, senza rimpianti e uscendo dal campo con la maglia sudata”
Sulla crescita del gioco del Napoli – “Io parto da un presupposto: difficile vincere i campionati ed entrare in zona Champions se non produci qualcosa di bello. Poi magari ci sono delle situazioni che sono più pompate dal punto di vista mediatico. Ma quando produci tanti punti, non penso che sia la fortuna o al caso. Noi stiamo crescendo, non è stato semplice e non sarà semplice. Ci siamo adattati a tempistiche di calciatori arrivati all’ultimo momento, dopo aver impostato la squadra in una certa maniera, ma la disponibilità dei calciatori mi ha dato la possibilità di farlo”