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Conflitto in Medio Oriente, caso Mazraoui: il comunicato UFFICIALE del Bayern Monaco

Dopo alcuni post su Instagram sulla Palestina è scoppiato il caso Mazraoui, per cui la politica in Germania ha invocato l’esclusione: la decisione del Bayern

Gli ultimi avvenimenti in Medio Oriente, gli attacchi di Hamas e le scene drammatiche a cui il mondo sta assistendo, sono arrivate chiaramente anche nel mondo del calcio. E accade anche che le posizioni assunte da alcuni personaggi abbiano poi conseguenze sulla loro stessa vita sportiva.

mazraoui
Mazraoui (Ansafoto) – calciomercato.it

Così è successo alcuni giorni fa con Anwar El Ghazi, sospeso dal Mainz dopo un post a favore della Palestina: “Questa non è guerra. Quando una parte taglia acqua, cibo ed elettricità all’altra non è guerra. Quando una delle due parti ha armi nucleari non è guerra. Quando una delle due parti utilizza immagini generate dall’Intelligenza artificiale per diffondere disinformazione sull’altra non è guerra. Questo è genocidio, distruzione di massa e noi vi stiamo assistendo in diretta. Dal fiume al mare, la Palestina sarà libera”. Una presa di posizione e una decisione netta e dura da parte del club tedesco. In questi giorni è il Bayern Monaco ad avere a che fare con una situazione simile. Al centro della vicenda stavolta c’è Noussair Mazraoui, difensore del Marocco che ha condiviso un video su Instagram in cui una voce parlava così: “Dio, aiuta i nostri fratelli oppressi in Palestina, affinché ottengano la vittoria. Possa Dio concedere la grazia ai morti, possa Dio guarire i feriti”.

Mazraoui fuori rosa dopo i post a sostegno della Palestina? Il comunicato del Bayern

La polemica è scoppiata immediatamente in Germania, dal momento che nel video non c’erano riferimenti alle vittime israeliane, connazionali di Daniel Peretz, compagno di squadra di Mazraoui al Bayern che pochi giorni fa aveva tra l’altro chiesto ai compagni di prendere posizione contro il terrorismo. La politica tedesca si è mossa subito, chiedendo a gran voce al Bayern Monaco di allontanare il terzino dal club e addirittura alcuni invocavano una sua espulsione dal paese.

Mazraoui (LaPresse) – calciomercato.it

Il club bavarese ha preso le distanze dal suo tesserato ribadendo solidarietà a Israele, poi lo stesso Mazraoui ha scritto: “Il punto è che io cerco la pace e la giustizia in questo mondo. Ciò significa che sarò sempre contrario a ogni forma di terrorismo, odio e violenza. Ogni giorno persone innocenti vengono uccise in questo terribile conflitto che è fuori controllo. Per questo, bisogna alzare la voce, poiché la situazione è semplicemente disumana. Voglio sottolineare che non è mai stata mia intenzione offendere o ferire consapevolmente o inconsciamente qualcuno”. Alla fine la questione sembra essersi risolta in queste ore. Il Bayern Monaco ha diramato un comunicato ufficiale: “Noussair Mazraoui ci ha assicurato in modo credibile che, come persona amante della pace, rifiuta risolutamente il terrore e la guerra. Si rammarica se i suoi post abbiano causato irritazione”, le parole di Jan-Christian Dreesen. L’amministratore delegato del club spiega ancora: “L’FC Bayern condanna l’attacco di Hamas contro Israele”. Poi Mazraoui aggiunge: “Condanno ogni tipo di terrorismo e di organizzazione terroristica”.

Continua il comunicato: “L’FC Bayern e Noussair Mazraoui si oppongono fermamente al trasferimento del conflitto in Medio Oriente e della sua violenza alla Germania, impegnata per la pace. L’odio e la violenza di qualsiasi tipo non trovano posto nella cultura politica tedesca. L’FC Bayern è dalla parte della comunità ebraica in Germania e dalla parte di Israele; nulla giustifica l’omicidio di bambini e famiglie. L’FC Bayern è convinto che il calcio debba sviluppare la sua capacità di equilibrio tra culture diverse, soprattutto nei momenti più difficili. Noussair Mazraoui rimarrà nella rosa dell’FC Bayern, ma è attualmente fuori a causa di un infortunio riportato durante una partita internazionale con la nazionale marocchina”. Esclusione confermata anche da Tuchel in conferenza stampa.

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