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Da Fagioli al decreto crescita, calcio nel caos: “È ingiusto”

“Vogliamo tutelare il sistema con sanzioni dure”, ha detto il vicepresidente della Figc e presidente dell’Assocalciatori Umberto Calcagno

“Credo che con il caso Fagioli, l’unica cristallizzata, si sia aperta una strada che è la migliore da percorrere. Spero che i casi restino circoscritti, oggi abbiamo un esempio di come si possa stare vicino ad un ragazzo che ha sbagliato”. Così a Tv Play, sulla vicenda scommesse, il vicepresidente della Federcalcio e presidente dell’Assocalciatori Umberto Calcagno.

Fagioli e decreto crescita: parla Calcagno
Nicolò Fagioli (LaPresse) – calciomercato.it

La sanzione di 7 mesi è dura – sottolinea Calcagno a proposito della squalifica comminata al centrocampista della Juventus – però a mio avviso vi è un fine riabilitativo e una parte della pena serve pure a rendere la stessa utile per il prossimo”.

“Sono molto soddisfatto di come sia finito il caso Fagioli – aggiunge – I racconti che ha fatto saranno utili per lui e anche per chi lo ascolterà. Sull’impatto mediatico della vicenda scommesse? Mi è dispiaciuto che si sia puntato il dito su calciatori affermati, ma è chiaro che è più facile creare notizie su di loro”.

“Penalmente le scommesse hanno poco valore – dice Calcagno – tuttavia noi vogliamo tutelare il sistema con sanzioni dure. Se ci saranno altri calciatori che giocano, poi si vedrà… Secondo me questa è l’occasione per affrontare un problema che non è in particolare solo del calcio. Sappiamo bene quanto questo sport abbia un peso dal punto di vista educativo, dunque la vicenda scommesse può essere una spinta anche per capire la nostra generazione di genitori. A mio avviso stiamo sottovalutando forse alcuni aspetti ed alcune criticità”.

Calcagno a Tv Play: “Decreto crescita crea disparità”

Nella diretta Twitch di Tv Play, Calcagno ha affrontato o meglio criticato la conferma del decreto crescita.

Fagioli e decreto crescita: parla Calcagno
Umberto Calcagno (LaPresse) – calciomercato.it

Si tratta di un decreto ingiusto, che crea disparità. Se la politica vuole dare una mano al calcio, dovrebbero lavorare proprio su di esso. Oggi chi viene dall’estero rappresenta un risparmio per i club e questo, ripeto, è ingiusto. Emblematico il dato che per minutaggio gli stranieri rappresentano il 70 per cento”.

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