Disastro Empoli, futuro Zanetti: l’annuncio di Accardi

Serata da incubo per l’Empoli travolto per 7-0 dalla Roma. Numeri horror per la squadra di Paolo Zanetti finito sotto la lente di ingrandimento delle critiche. Sulla questione è intervenuto il ds Accardi 

Proprio non decolla il campionato dell’Empoli che stasera ha raccolto la quarta sconfitta in altrettante gare di Serie A, rimanendo quindi sul fondo della classifica con zero punti a referto e la casella dei gol realizzati ancora in bianco.

Accardi: da Zanetti alle scuse
Accardi (screenshot Dazn) – calciomercato.it

A numeri offensivi da incubo si aggiungono quelli disastrosi della retroguardia, che stasera ha incassato un pirotecnico 7-0 a Roma, e che in generale si à già vista bucare per ben dodici volte. Un avvio di stagione quindi horror per la squadra di Paolo Zanetti, finito inevitabilmente nel mirino della critica.

Le voci sull’allenatore empolese si inseguono, motivo per cui a ‘Dazn’ è intervenuto il ds Pietro Accardi che ci ha messo la faccia, chiedendo anche scusa per la serata: “Credo sia doveroso metterci la faccia dopo una prestazione di questo tipo. C’è rammarico soprattutto per i tifosi, il primo pensiero è per loro”.

Empoli, disastro Zanetti: l’annuncio di Accardi

Mirino anche su Paolo Zanetti, condottiero in panchina della squadra che non sta performando come sperato.

Accardi: da Zanetti alle scuse
Zanetti (LaPresse) – Calciomercato.it

Sulla questione riflessioni Accardi ha ammesso: “In questo momento la responsabilità non è solo dell’allenatore, ma è di tutti io per primo. Ci prenderemo del tempo per delle riflessioni, perché c’è qualcosa che non sta andando”. Il ds ha quindi aggiunto: “E’ difficile da spiegare cosa sta accadendo, perché vedo come si allenano. Evidentemente c’è qualcosa che non li fa giocare tranquilli”.

Accardi ha poi concluso parlando anche delle questioni tattiche: “Quando si parla dopo un risultato del genere, si mette in discussione tutto. Le nostre caratteristiche si sposano bene con parecchi moduli. Dopo prestazioni del genere bisogna riflettere. Forse dopo tre anni, questo è il primo vero momento di difficoltà”.

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