Nonostante qualche gol all’attivo, Zaniolo non è ancora diventato un titolare inamovibile nel Galatasaray
Ma Zaniolo ha scelto bene andando in Turchia? Stando alle statistiche non deve aver esattamente stregato Okan Buruk che lo utilizza con il contagocce e che se ha Mertens non ci rinuncia per il calciatore arrivato dalla Roma nel mercato d’inverno. Lo dicono quelle 8 presenze da 256 minuti totali in Super Lig, con tre gol questo sì, a cui si aggiungono i 66 minuti nella Coppa di Turchia, quando l’assist per Icardi è servito solo per il momentaneo 2-2, ma poi il 3-2 ha mandato in semifinale il Basaksehir.
Insomma, si aspettava probabilmente di più lo stesso Zaniolo, si aspettavano di più i tifosi del Gala ed evidentemente anche l’allenatore dei giallorossi di Istanbul, che con quattro partite da giocare difendono il vantaggio di 5 lunghezze dal Fenerbahçe al comando della classifica del campionato. Questo significa che se le cose continueranno ad andare così, Zaniolo si fregerà del titolo di campione di Turchia ma lo farà da gregario. Il percorso immaginato era differente. Lo stesso Buruk, aspettandolo a inizio febbraio lo aveva definito “giocatore mondiale” spingendone l’arrivo, salvo poi far trapelare le prime sottolineature su una scarsa propensione a difendere che evidentemente non è una qualità nel dna di Nicolò.
Bournemouth e Galatasaray: dati a confronto
Il Galatarasay è stata la scelta fatta pensando ad un trampolino di lancio che riproiettasse Zaniolo verso una continuità di rendimento e di marcature in un campionato molto meno tattico e probante del nostro. L’esito finora è stato un altro. Ora bisognerà capire chi davvero si sentirà pronto a sostenere un investimento da almeno 30 milioni e anche il parametro da accostare alle aspettative di ingaggio del giocatore. Giova ricordare i termini dell’operazione chiusa a febbraio scorso: la Roma ha incassato 16.5 milioni di euro – di cui il 15% da girare nelle casse dell’Inter – più 13 milioni di bonus (50% facili, gli altri da maturare nel tempo).
A Trigoria arriveranno altri 2 milioni in caso di futura rivendita a una cifra superiore ai 20 milioni, oltre al 20% dell’eventuale differenza di valore tra il costo fisso e il prezzo di acquisto del nuovo club. C’era anche una quota di quei 16,5 milioni trasformata in riscatto obbligato: la cosa creò un po’ di giallo nella Capitale ma poi si capì che era stato un passaggio finanziario richiesto dai turchi che rendeva l’acquisizione del cartellino obbligatoria con la cifra restante, al primo minuto in campo del giocatore.
Zaniolo con il Gala ha firmato un contratto fino al 2027 per un ingaggio da circa 3,5 milioni più bonus a stagione. L’idea (di entrambe le parti?) era probabilmente quella di rigenerarsi (per Nicolò) e di mettere in piedi un investimento molto redditizio (per il Galatasaray): i termini per adesso non sembrano essere stati quelli. Mettiamoci anche l’importanza che serve nel calcio come nella vita, di indovinare la scelta giusta: Zaniolo rifiutò il Bournemouth salvo poi avere un ripensamento tardivo. Forse incise anche la posizione di classifica degli inglesi, che allora erano impelagati male nella zona retrocessione: bene, oggi il club di Gary O’Neill ha rimontato fino al 14° posto, è a +9 da quella zona retrocessione che quattro mesi fa era un incubo e con un occhio guarda clamorosamente alla metà classifica, visto che il Chelsea undicesimo è a soli 3 punti.
Per dire come va il calcio. Si può diventare campioni di Turchia giocando poco o vivere il palcoscenico della Premier che forse a Nicolò, anche per le sue caratteristiche, avrebbe giovato di più. Non solo in termini di visibilità.