Diritti tv: il salva-calcio di De Laurentiis. Apple ‘in partita’ | ESCLUSIVO

De Laurentiis vuole spezzare il duopolio Dazn/Sky: media company per gestire la commercializzazione. Possibile l’ingresso di Apple

L’intervista a ‘Repubblica’ dell’AD della Lega Serie A, Luigi De Siervo, lascia diversi interrogativi. Uno principale: senza pirateria, i diritti del campionato italiano tornerebbero ad essere attrattivi? Esiste un problema di diffusione? La risposta è nei numeri. Si contano 4 milioni circa di abbonamenti tra Dazn e Sky: in molti casi, sono anche coincidenti nei possessori.

Diritti tv, De Laurentiis vuole la media company
Aurelio De Laurentiis – Calciomercato.it

Dopo che il Governo ha cancellato la possibilità di prolungare a 5 anni l’attuale contratto con le 10 partite a Dazn e le 3 condivise con Sky per ogni giornata di campionato, la redistribuzione dei diritti a partire dal 2024 (anno di scadenza dell’attuale regime) si fa sempre più pressante.

Dalle fonti ascoltate da Calciomercato.it, spiegano come ci sia sempre la possibilità di virare su un piano dettagliato di Aurelio De Laurentiis, quello della media company. Quello che mediaticamente tradotto, viene definito il “canale della Lega”.

La Lega Serie A valuta le opzioni per i diritti tv
Il pallone della Lega Serie A – Calciomercato.it

La diffusione delle partite come al cinema

Ad oggi, ci sono 11 squadre su 20 della Serie A che, con il proprio sistema di ripresa, producono le partite casalinghe. Le altre sono prodotte dalla Lega. Le immagini vanno al centro di Lissone che poi le gira a Dazn e Sky che gestiscono l’evento. L’idea di Aurelio De Laurentiis è quella di spezzare il duopolio Dazn/Sky.

Sia per i problemi tecnici che entrambe le piattaforme riscontrano, sia per una fruizione lontana dai consumi dei giovani, sia per andare incontro alle esigenze di un pubblico sempre più interessato ai singoli eventi, il piano del patron del Napoli porta al guardare ad un modello diverso.

Il mondo del cinema è il riferimento. Il cinema non paga l’acquisizione della pellicola in sé. Alla struttura che lo trasmette resta una sorta di royalty (una percentuale sull’incasso) mentre tutta la parte principale finisce nelle casse di chi produce la pellicola.

Il piano De Laurentiis prevede una struttura simile anche per il calcio: la media company della Serie A centralizza la produzione e cede il pacchetto o i singoli eventi. Chi vuole tutto il campionato oppure un pacchetto con le gare principali potrà continuare a farlo: conseguentemente non cesserà il meccanismo degli abbonamenti alle pay tv.

Il produttore centrale dell’evento (come se fosse un film), ovvero la Lega, avrebbe, però, un’altra grande possibilità. La distribuzione presso altri producer, come se i cinema non fossero solo due, ma si moltiplicassero. Si aggiungerebbe il sistema della pay per view. Un singolo evento o un pacchetto di eventi gare trasmesse da una pluralità di soggetti che possono fornire determinate garanzie di qualità per la visione dell’evento. Tv locali ma soprattutto canali YouTube e Twitch. Una rivoluzione nella cessione dei diritti che sfrutta la fidelizzazione che singole realtà hanno su un territorio o su una community.

Guardare e sfruttare ciò che ha portato al superamento della tv tradizionale ed in parte anche della tv satellitare o, comunque, generalista. Un eventi venduto ad un prezzo circoscritto che consenta ad un numero moltiplicato (rispetto all’attuale) di spettatori di seguire una gara. Una vera rivoluzione nel modo di fruire un evento e nel seguito dello stesso con tutte le ricadute possibili in termini pubblicitari. L’ex presidente della Lega, Paolo Dal Pino, aveva abbracciato l’idea di ADL e voleva un suo uomo, Nicola Lombardo, capo della comunicazione del Napoli e con una grande esperienza in materia, a capo dello steso.

Il presidente Casini alle prese con la grana diritti Tv
Lorenzo Casini – Calciomercato.it

Canale chance senza i 900 milioni. Idea Apple

Sempre secondo le fonti contattate da Calciomercato.it, l’idea di un ingresso della Rai nella partita dei diritti tv (rivelata questa mattina da Milano & Finanza) si presenta molto complessa e non è stata mai presa in considerazione in concreto nelle riunioni di Lega. Senza approdare nelle prossime settimane alla cifra di 900 milioni garantita oggi dalla somma di Dazn e Sky, la Serie A si troverebbe in enormi difficoltà. Ecco perché un sistema di raccolta alternativo, come quello del piano De Laurentiis potrebbe rendersi molto più attuabile. Inoltre, ci sarebbero quasi 18 mesi per metter su il canale della media company.

Se non ci sarà la possibilità del piano “interno”, allora non solo il patron del Napoli, ma anche altri presidenti stanno spingendo per un piano alternativo. Restituire rilevanza internazionale al calcio italiano attraverso producer globali. Amazon è il nome che gira di più, piace anche Paramount ma c’è un altro attore che potrebbe entrare in scena.

Già in passato si è fatto il nome di Apple: il colosso dell’informatica sta producendo sempre più sport negli Stati Uniti. Attraverso la mediazione di ADL e non solo, potrebbe entrare anche in Italia, nel segmento della Serie A. Un interesse che cresce e che potrebbe rappresentare (con Amazon o altri producer internazionali) quella necessità di ampliare l’offerta rispetto al duopolio Dazn/Sky anche per avere quella cassa che serve a salvare il calcio in Italia.

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