Danilo lancia l’allarme: è l’ora del giudizio in casa Juve

Dopo la sconfitta contro il Napoli, Danilo ha indicato esplicitamente dove si trova il grande problema della Juventus: ora tocca ad Allegri

Uno degli oneri di un leader, all’interno di un gruppo, è quello di indicare i problemi ed alzare i tappeti per mostrare dove si annida la polvere. Questo è quello che ha fatto Danilo dopo la pesante sconfitta della Juventus contro il Napoli.

Danilo lancia l’allarme: è l’ora del giudizio in casa Juve
Danilo©LaPresse

Quella del ‘Maradona’ è una debacle totale che va oltre i 90′ ed i tre punti. È una sconfitta che mostra al mondo quanto il re sia nudo a Torino e quanti limiti abbia la compagine allenata da Massimiliano Allegri. È proprio il tecnico livornese ad essere sul banco degli imputati, chiamato in causa in maniera implicita (ma nemmeno tanto) dal difensore brasiliano. Ai microfoni di ‘DAZN’, Danilo ha dichiarato: “Non è stato un problema mentale, non voglio sentire più questa cosa. Siamo stati in situazioni difficili riuscendo poi a svoltare, abbiamo commesso tanti errori e da domani dobbiamo analizzarla calcisticamente e non parlare di una situazione mentale”. Adesso Allegri non può più nascondersi, a Torino bisogna parlare di calcio.

Allegri contro Spalletti è cappotto totale: la Juventus ora non può più rimandare

Massimiliano Allegri è un allenatore di primissimo piano: per lui parlano i risultati, i trofei e i grandi protagonisti di questo sport che ne stimano il lavoro. Tutto vero e tutto bello, ma il suo modo di interpretare l’essere allenatore non funziona più nel calcio di oggi.

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Allegri e Spalletti©LaPresse

Anche dopo la partita, il tecnico livornese ha scansato ogni tipo di analisi calcistica e di campo: “Ora il Napoli è con il vento in poppa, magari tra due mesi cambia”. Ancora una volta, Allegri aspetta che sia l’universo a cambiare piuttosto che cambiare lui: una politica che non sembra aver pagato negli ultimi anni e che ora lo mette nuovamente sul banco degli imputati.

In casa Juventus adesso non ci si può più nascondere: tutti devono esigere di più da sé stessi e dagli altri, allenatore in primis. Sentire a 24 ore da una sfida così delicata frasi del tipo “Non abbiamo ancora preparato niente” è avvilente e lo è ancora di più alla luce del risultato finale. Nonostante le otto vittorie consecutive, senza subire reti, la polvere sotto al tappeto era imponente e Danilo l’ha scoperchiata: ora a Torino bisogna tornare a parlare di campo, non solo di atteggiamento, mentalità e forma fisica. In questo momento, al posto che pesare la maglia bisognerebbe pesare le idee.

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