SFS22, Rocchi torna su Milan-Spezia: “Immagine bellissima”. Scatenato sugli arbitri

Le parole del designatore degli arbitri di Serie A sull a questione Var al Social Football Summit in corso a Roma

C’era grande attesa per le parole di Gianluca Rocchi, designatore degli arbitri di Serie A e B. Al Social Football Summit in corso a Roma, l’ex fischietto internazionale è stato protagonista di uno dei panel, con focus ovviamente sull’introduzione del Var, argomento sempre di grande attualità nel nostro calcio.

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SFS22, le parole di Gianluca Rocchi su arbitri e Var

“L’arbitro sembra sempre qualcuno che deve togliere qualcosa. L’arbitro invece è quello che deve far rispettare le regole in maniera chiara. Immaginate un arbitro che decide di sospendere una partita, ad esempio per impraticabilità del campo, è una decisione che pesa in maniera importantissima. Questa è stata una delle stagioni più complesse sia per la A che per la B, anche perché quando la competizione è alta fino alla fine, allora anche il lavoro degli arbitri è più complicato. Rivedere la stagione dà una grande dose di stress ma anche adrenalina e soddisfazione nell’aver guidato questi ragazzi”.

“Voi pensate all’arbitro come la figura in giallo che decide rigori ed espulsioni, ma è molto più di un insieme di regole. Se pensi di saper arbitrare in Serie A solo perché conosci il regolamento, non arbitrerai mai. Ci sono tante decisioni prese che hanno a che fare con la gestione delle persone, delle tensioni e l’emotività. L’arbitro ha come primo vero obiettivo prendersi cura della partita, del risultato. Quando esce dallo stadio l’arbitro deve avere la sensazione che il risultato sia giusto e non dipeso da loro. L’arbitro è egoista di base, deve essere convinto di essere più forte e di prendere decisioni giuste perché altrimenti non ce la fa. L’obiettivo è che nessuno si possa fare male. Rigori e fuorigiochi sono ‘dettagli’ tecnici, l’obiettivo è far rispettare le regole senza guardare in faccia nessuno”.

Rocchi e il Var: tutte le parole al Social Football Summit

“Quando ho scoperto la tecnologia ho scoperto un nuovo mondo, ero convinto che arbitrare fosse solo tensione. Se non abbiamo l’obiettivo di non sbagliare non vinciamo nulla, è una lotta costante contro l’errore. Quando sento dire che gli arbitri sono contro la tecnologia li farei arbitrare una partita ma senza tecnologia, che è una delle invenzioni migliori nel mondo del calcio. L’arbitro poi è una squadra, cresce da solo e poi se è bravo trova sempre più assistenti. Oggi l’arbitro è il leader di una squadra di collaboratori, non è un singolo”.

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Rocchi e l’episodio di Milan-Spezia con Serra

“L’arbitro è stato disintegrato per un fischio anticipato, in questa immagine (il ‘testa a testa’ con Rebic e Giroud, ndc) la cosa più bella sono i giocatori che sono gli unici ad aver capito cosa stava vivendo l’arbitro. In questa foto c’è tutto, è bellissima. Tutto questo senza nessuno da fuori è impossibile, io quando commettevo un errore prima lo venivo a sapere sopo dopo la partita. Se ricevevo 300 messaggi avevo arbitrato bene, altrimenti no”.

“Per un arbitro avere qualcuno da fuori che ti dice ‘hai sbagliato’ è bello anche se non piacevole. Se un arbitro non si preoccupa per un suo errore non è un arbitro. Ci sono un Var e un AVar, la società ci passa due operatori, uno che seleziona le immagini e l’altro a supporto. Il Var sotto al program ha un monitor rallentato di tre secondi. Come mi si accende la lampadina comunico con l’operatore e chiedo l’immagine. Il Var è un arbitro ma deve avere esperienza con la tecnologia. Un grande arbitro nasce anche con tanto talento, un grande Var può diventare anche chi non ha talento fenomenale ma studia e lavora“.

Rocchi e l’episodio di Roma-Lazio nel 2017 con il fallo di mano di Manolas

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Roma-Lazio per me è sempre stato il derby, ho una grande passione per questo stadio, so quanto è difficile e quanto è importante una decisione. Io non ho visto niente, ma ho intuito che ci fosse qualcosa. Era la mia prima volta col Var. Quando ho finito la partita quell’episodio mi ha fatto arrabbiare molto, mi sono chiesto cosa potevo fare di più. Ma entrambe le squadre potevano farmi i complimenti, ho avuto voti alti da tutti e ho capito quanto la tecnologia mi avrebbe cambiato la vita”.

Milan-Napoli e fallo su Kvaratskhelia: “In tv sembrava palla, come è sembrato a Mariani. Allora l’arbitro ha aspettato il Var e mi piace che fosse freddo e sereno. L’arbitro in area deve seguire il pallone, quindi lui fa esattamente quello che gli abbiamo chiesto. Lui vede l’immagine al Var che non aveva e dà il rigore. Risultato zero problemi. E io gli ho fatto i complimenti”.

Ultimo episodio esaminato il rigore per il Milan con la Samp per fallo di mano di Villar: “L’arbitro in campo non poteva vederlo, non gli si può dire niente, bravo invece l’AVar. Mi auguro di avervi trasferito che gli arbitri sono persone e professionisti come voi che hanno le stesse problematiche, e che gli arbitri sono più che a favore della tecnologia”.

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