Le scelte di Inzaghi penalizzano i giovani: Bellanova e Asllani bocciati

L’esterno preso dal Cagliari e il mediano arrivato dall’Empoli sono gli unici due mai impiegati titolari nell’Inter fino a oggi

L’Inter cade male a casa dell’Udinese. E cade peggio Simone Inzaghi nel gradimento della tifoseria nerazzurra.

Inzaghi ignora i giovani
Inzaghi © LaPresse

Il tecnico piacentino partiva già da posizioni basse, da tempo è cominciato un dibattito aperto sui social che lo sottopone a critiche aspre. I risultati non lo stanno certo aiutando e questo naturalmente rende più spietata la platea della rete che punta il dito sul non gioco e sulle scelte dell’allenatore.

Ora, non è magari questo l’ambito giusto visto che si cerca di mettere a fuoco i problemi dell’Inter, ma prima o poi bisognerà cominciare a rendere il sacrosanto merito a Sottil, che alla guida dei friulani sta facendo un grande inizio di stagione (ha già battuto Mourinho, in modo ancora più mezzo di Inzaghi). Una chiave da cui partire per arrivare però ad analizzare un aspetto delle scelte di Inzaghi, è quello della carta d’identità dei giocatori: l’Udinese è una squadra che parte con Perez, Bijol, Udogie, poi entra Samardzic, insomma più di qualche ragazzo intorno ai vent’anni in una squadra che poi per il resto è esperta e molto fisica.

Nell’Inter di Simone Inzaghi fa specie un aspetto: i due più giovani, Bellanova ed Asllani, non sono mai partiti titolari e anche nella logica dei cambi in corsa sono stati piuttosto ignorati: entrambi in campionato sono subentrati in due partite mettendo insieme 24 minuti ciascuno, l’albanese ne ha aggiunti altri 6 in Champions League. Verrebbe da dire che i giovani non sono in cima ai pensieri di Simone Inzaghi, il quale evidentemente preferisce affidarsi all’esperienza non solo quando sceglie l’undici iniziale, ma anche quando si volta verso la panchina per cambiare in corsa.

Inter, Inzaghi e i giovani penalizzati: momento verità per Asllani

Inter, Inzaghi e i pochi minuti per Asllani e Bellanova
Asllani © LaPresse

Il paradigma di quanto stiamo analizzando trova conferme anche oggi, quando all’ex centrocampista dell’Empoli è stato preferito Gagliardini. Chi ama poi guardare anche indietro, conferma questa tendenza del tecnico nerazzurro anche quando era alla Lazio: un conto sono gli esordi, magari occasionali (Lombardi, Rossi, Miceli), ma prima con Murgia e poi con Cataldi, per prendere due centrocampisti che ha avuto a disposizione per più tempo, alla fine entrambi con lui sono sempre stati rincalzi con minutaggi contenuti.

Ora non sarà quella dei giovani la chiave per risolvere i problemi dell’Inter, ma in qualche modo le scelte fatte fin qui su Bellanova e Asllani depotenziano alcune opzioni di mercato che evidentemente la società ha preso ritenendole funzionali al progetto. Già contro la Roma, con Brozovic squalificato, ci sarà modo di capire se la scelta dal 1’ cadrà su Asllani (tra l’altro amatissimo e atteso dai tifosi che anche ieri ne acclamavano l’ingresso sui social) o ancora sull’ex atalantino entrato oggi dopo mezzora al posto Mkhitaryan.

Impostazioni privacy