Milan campione d’Italia: ecco il pagellone rossonero

Le pagelle del Milan dopo la conquista dello Scudetto: Maignan il numero uno. Fantastici Leao e Tonali 

Il Milan conquista il suo diciannovesimo Scudetto, contro ogni pronostico. La squadra di Stefano Pioli può finalmente festeggiare dopo una cavalcata fantastica. Da Maignan a Ibrahimovic, passando per Leao e Tonali, tutti sono stati protagonisti di questa storia fantastica. I voti sono alti, come è giusto che sia. In pochi avrebbero scommesso sulla squadra rossonera se non gli stessi calciatori di Pioli

Scudetto Milan: Maignan perfetto, Tomori leader

Pagelle Scudetto Milan
Maignan e Tomori ©LaPresse

Mike Maignan 10 – Ha il 16 sulle spalle ma è il numero uno di questo Milan. Con le sue parate, spesso strepitose, ha salvato tantissime volte i rossoneri. Fantastica la sua prestazione nel derby che ha dato la svolta alla stagione. Tanti gli interventi decisivi come contro la Fiorentina ma il francese non è solo parate. Personalità e carattere a servizio della squadra: doveva riuscire a non far rimpiangere Donnarumma ma ha fatto addirittura meglio e questo certamente lo rende il migliore in assoluto. Una stagione da incorniciare anche grazie alle sue qualità con i piedi.

Ciprian Tatarusanu 7,5 – Anche il rumeno ha messo le mani su questo Scudetto. Se dall’altra parte del Naviglio il connazionale verrà ricordato per l’errore contro il Bologna, il classe 1986 lo sarà per aver parato un rigore a Lautaro Martinez nel 2-2, che pesa come un macigno.

Antonio Mirante s.v.

Fikayo Tomori 9 – Ha guidato la difesa per un’intera stagione, mettendo in campo tutto il suo carisma e la sua classe. E’ stato lui il vero leader della retroguardia dopo l’infortunio di Simon Kjaer.

Alessio Romagnoli 6,5 – Il capitano è riuscito a gestire bene la situazione rinnovo e i tifosi lo hanno apprezzato. Ha risposto presente quando è stato chiamato in causa. Non ha recitato un ruolo da protagonista ma verrà comunque ricordato per essere il capitano del 19esimo scudetto.

Pierre Kalulu 9 – “Kalulu ha dentro di sé una convinzione nei suoi mezzi e una serenità incredibile”, sfruttiamo le parole di Pioli per il difensore francese, vera sorpresa di questo Milan. Nessuno avrebbe scommesso un euro sulla squadra rossonera, dopo l’infortunio di Simon Kjaer e invece il classe 2000 ha smentito tutti, non uscendo più dal campo. Con lui la difesa è diventata un bunker impenetrabile. Pesantissimo il gol contro l’Empoli.

Simon Kjaer 8 – E’ uno dei capitani di questo Milan. Lui come Ibra, Giroud e Florenzi ha portato l’esperienza che serviva ad un gruppo giovanissimo. Il leader danese è stato praticamente perfetto fino a quando la sfortuna non lo ha fermato.

Matteo Gabbia 6 – Ha fatto malissimo contro la Fiorentina a Firenze. Bene nelle altre 7 partite. Giocare così poco, sapendo di essere la quinta scelta, non è facile per nessuno.

Theo Hernandez 9 – I suoi numeri sono leggermente peggiorati rispetto alla passata stagione: mancano due goal all’appello (l’anno scorso furono ben 7) ma gli assist, sei, sono gli stessi. Che dire, però, della fantastica rete contro l’Atalanta? E’ il goal copertina dello Scudetto! I numeri, poi, non dicono quanto sia migliorato in fase difensiva. Una crescita esponenziale per un giocatore che ha dimostrato di essere, per distacco, il terzino mancino più forte in Serie A.

Fodé Ballo-Touré 5 – Poche presenze e spesso negative per il senegalese. Non c’è davvero nulla da salvare.

Davide Calabria 7,5 – Tante le partite con la fascia al braccio per il terzino italiano punto fermo della squadra di Pioli. Una certezza dietro. In stagione anche due gol pesanti contro Atalanta e Bologna. Mancini dovrà iniziare ad accorgersene.

Alessandro Florenzi 7,5 – Dopo un inizio di stagione non esaltante, ha dato il meglio di se giocando da terzino destro ma anche sinistro all’occorrenza. Un elemento importante, per qualità ed esperienza, non solo dentro ma anche fuori dal campo, come più volte sottolineato da Poli. L’unico neo i problemi fisici.

Scudetto Milan: Tonali totale, Leao Maravigliao

Pagelle Scudetto Milan
Leao e Tonali ©LaPresse

Sandro Tonali 9,5 – Dopo Mike Maignan, il migliore del Milan. Una crescita spaventosa per il talento italiano. Cuore, grinta, gamba e testa a servizio della squadra. Nel finale di stagione si è scoperto anche bomber. E’ destinato a diventare un centrocampista totale.

Ismael Bennacer 8,5 – Troppo spesso sottovalutato ingiustamente. Quest’anno è venuta fuori tutta la sua grande personalità in mezzo al campo. L’algerino è stato uno dei protagonisti di questa fantastica cavalcata. Due gol pesantissimi, contro Bologna e Cagliari.

Franck Kessie 6 – Il discorso rinnovo non lo ha lasciato indifferente. E’ il giocatore, che rispetto ai compagni, è peggiorato dallo scorso anno. Il Kessie dominante lo si è visto in poche partite. Spesso si è limitato a fare il compitino.

Rade Krunic 7,5 – Se avesse trovato il gol sarebbe stata una stagione praticamente perfetta. Il bosniaco è il jolly di Pioli, che risponde sempre presente: gioca praticamente ovunque, da mediano e sulla trequarti e in una circostanza anche da terzino destro.

Tiemoué Bakayoko 5 – Bocciato. Verrà rispedito a casa dopo una stagione deludente. Quando è stato chiamato in causa ha spesso fatto male. Dal 17 gennaio non ha più visto il campo.

Brahim Diaz 5 – E’ certamente la più grande delusione del Milan di Pioli. Letteralmente sparito da ottobre. Mancano goal e assist. Con l’andare della stagione ha perso il ruolo da protagonista. Da un giocatore con la 10 sulle spalle ci si aspetta ben altro.

Daniel Maldini 6,5 – Il suo futuro dovrà essere in una squadra che gli permetta di giocare con continuità. In rossonero ha raccolto solamente 8 presenze in Serie A ma c’è anche la sua firma in questo Scudetto. Il goal contro lo Spezia ha fatto impazzire tutti i tifosi rossoneri. In quella circostanza è stata scritta un’altra piccola pagina di storia.

Rafael Leao 9,5 – Come Tonali e un po’ meno di Maignan solo perché il portoghese può ancora migliorare tantissimo. I suoi goal e i suoi assist hanno fatto la differenza in questa stagione. Si è preso il Milan sulle spalle con il sorriso sulle labbra, diventando un vero incubo per gli avversari che hanno provato a fermarlo.

Ante Rebic 6 – E’ il giocatore che ha fatto arrabbiare di più il tifoso rossonero. Non ha ripetuto le due stagioni passate e basta vedere i numeri per capirlo. Nelle ultime partite ha messo in campo la grinta giusta per dare una mano alla squadra che aveva voglia di entrare nella storia, strappando così la sufficienza.

Alexis Saelemaekers 6 – Dal belga ci si aspettava una crescita che non è arrivata. Non è riuscito a migliorarsi dal punto di vista realizzativo e per gran parte della stagione si è fatto superare nelle gerarchie da Messias.

Pagelle Scudetto Milan
Ibra e Giroud ©LaPresse

Junior Messias 7 – Non è certo il miglior brasiliano che ha giocato nel Milan. Non è diventato un protagonista assoluto, come in tanti speravano, ma ha fatto sicuramente meglio di molti altri suoi compagni di reparto. La sua favola si è, comunque, trasformata in una storia fantastica.

Samu Castillejo 6,5 – Non ha voluto lasciare il Milan nonostante sia stato messo alla porta da tempo. Le sue lacrime dopo aver dato una mano importante per battere il Verona saranno certamente nel film Scudetto.

Zlatan Ibrahimovic 10 (8 in campo)- La sua stagione da 8 è terminata a gennaio quando si è infortunato contro la Juve. Poi i problemi fisici lo hanno condizionato pesantemente. Non è riuscito più a dare il suo apporto in campo. Ma se questo Milan ha conquistato lo Scudetto è soprattutto merito del suo leader, che ha trasformato la squadra. Lui ha iniziato a crederci quando nessuno lo faceva. E’ stato un punto di riferimento costante, quasi come un fratello maggiore. Siamo consapevoli di aver esagerato ma con Ibra bisogna farlo. Lui si è spinto oltre, serve che lo facciamo anche noi.

Olivier Giroud 9 – Nove come la maglia che indossa. Il francese è il bomber dei goal decisivi. Ci hanno insegnato che le reti vanno pesate e la doppietta contro l’Inter e il centro contro il Napoli hanno un valore inestimabile. Ha schiacciato la maledizione della nove, con la serenità e la consapevolezza del fuoriclasse che ha vinto tutto.

Marko Lazetic s.v.

Stefano Pioli 10 e lode – Il sogno è diventato realtà. E’ il suo primo titolo in carriera dopo anni di mediocrità. Al Milan si è visto un Pioli diverso che ha messo da parte numeri e schemi, costruendo una squadra che ha proposto un calcio moderno. La sua nuova vita riparte da qui e continuerà con i rossoneri. Se Ibra è il fratello maggiore, lui è certamente un padre, una guida che ha fatto crescere questa squadra, in ogni suo singolo giocatore. E’ stato spesso in emergenza, nel corso della stagione, ma non si è mai fatto prendere dal panico. Pioli is on fire.

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