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Spalletti lancia un messaggio a Milan e Inter: “Ridicolo non ammetterlo”

L’allenatore Luciano Spalletti è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Fiorentina

A sette giornate dalla fine del campionato, la parola scudetto non è più un tabù per Luciano Spalletti. L’allenatore toscano sta vivendo serenamente la corsa con Inter e Milan, consapevole del buon percorso fatto dalla sua formazione che nel tempo ha alzato l’asticella degli obiettivi stagionali.

Spalletti lancia un messaggio a Milan e Inter: "Ridicolo non ammetterlo"
Luciano Spalletti ©LaPresse

Il piazzamento in Champions League rimane comunque un risultato che il Napoli voleva fortemente ai nastri iniziali della stagione, ma adesso – come ammesso dal tecnico azzurro – sarebbe sbagliato nascondere il vero grande sogno della piazza partenopea: “Ci sono quattro squadre in lotta, ormai è chiaro e sarebbe ridicolo non ammetterlo. Noi andiamo per la nostra strada al di là di quelli che saranno i risultati delle nostre dirette concorrenti. La gestione dello spogliatoio è facile perché abbiamo capito ormai con che professionisti ci confrontiamo. Se siamo qui, nonostante tutto quello che abbiamo passato, è segno che la squadra è squadra vera. Domenica scorsa eravamo tutti in grande condizione fisica e mentale, nonostante le difficoltà della vigilia, questo è un segnale di grande serietà: se non tieni il ritmo alto negli allenamenti e non ti comporti da professionista diventa difficile in ogni partita, figuriamoci contro l’Atalanta. Ora tutti vogliono giocarsi le loro possibilità e sono convinto che domani lo faranno vedere”.

Un percorso che ha fatto innamorare i tifosi del Napoli della sua gestione, diventando il dodicesimo uomo in ogni partita come ammesso da Spalletti: “Normalmente le difficoltà ci sono più fuori che in casa, è chiaro, perciò aver vinto certe trasferte ha più valore delle sconfitte in casa. Quelle sconfitte sono figlie di tentativi di mettere in pratica il calcio che vogliamo e di qualche episodio girato contro. Se si vanno a rivedere le partite siamo riusciti a perderne alcune senza subire un tiro in porta. Lo stadio pieno è il pezzetto che ci manca e domani l’avremo. Se durante la gara avremo difficoltà basterà guardarsi intorno e diventerà tutto più facile. La classifica dice che stiamo facendo bene in campionato, il ‘Maradona’ pieno dice che stiamo facendo bene per i napoletani. Lo stadio gremito è come un mantello che ti avvolge e ti può far diventare un supereroe”.

Sulla partita che si giocherà domani alle 15.00 al Maradona, l’allenatore toscano ha sottolineato la forza della Fiorentina e del suo tecnico: “Merito alla società perché la squadra è forte, hanno lavorato bene sul mercato e nella scelta dell’allenatore. Per quanto riguarda le insidie basta ricordare la gara di Coppa Italia dove ne abbiamo prese 5, in casa. Io Italiano l’ho portato come esempio, quando anche contro 9 chiedeva ai suoi di pressare e fare gol: è il modo corretto per infondere determinazione e per diventare una grande squadra. Gli va detto bravo. La gara è insidiosa, loro fanno un calcio moderno, ti vengono addosso, gestiscono palla, fanno un calcio veloce, con pressioni alte e avvolgimento di gioco sugli esterni, perché attaccano molto lì. Sarà una partita difficilissima, ma sappiamo quello che dobbiamo fare e proveremo a vincerla”.

Spalletti annuncia su Osimhen: “Sta bene e ci sarà”

Spalletti lancia un messaggio a Milan e Inter: "Ridicolo non ammetterlo"
Victor Osimhen ©LaPresse

OSIMHEN – “Victor sta bene. Abbiamo preso le dovute precauzioni in settimana e domani ci sarà. Averlo è importante, ma non averlo ci ha aiutato ancora una volta a capire la qualità della rosa a disposizione. Ci ha confermato quanto sono forti Mertens, Petagna quando ha giocato, Zanoli che non aveva mai giocato e fa il Di Lorenzo, Lozano e Elmas che entrano dopo e mettono al sicuro il risultato con forza e velocità… Osimhen è importantissimo, ma non lo spingete troppo… Deve stare in un gioco corale e di squadra”.

LOBOTKA – “Il play forte è quello che ti dà soluzioni, sbocchi, gioco di squadra, ma anche qui è facile ricordare che non sempre c’è stato: ha avuto infortuni, c’era Demme che è stato spesso il migliore in campo, ma io devo scegliere e farne giocare 11 e ho dato fiducia a Lobotka. Demme non ha avuto quest’opportunità, ma quando entrerà si farà trovare pronto e questo fa la differenza. Non prendere il posto di un altro, ma giocare al suo fianco, così il gruppo diventa fortissimo”.

MERTENS – “Il play forte è quello che ti dà soluzioni, sbocchi, gioco di squadra, ma anche qui è facile ricordare che non sempre c’è stato: ha avuto infortuni, c’era Demme che è stato spesso il migliore in campo, ma io devo scegliere e farne giocare 11 e ho dato fiducia a Lobotka. Demme non ha avuto quest’opportunità, ma quando entrerà si farà trovare pronto e questo fa la differenza. Non prendere il posto di un altro, ma giocare al suo fianco, così il gruppo diventa fortissimo”.

PROBABILE FORMAZIONE – “Dubbi ne ho sempre, tutti si allenano bene e quando ce li hai a disposizione i dubbi verrebbero a chiunque. L’importanza della partita però mi aiuta nelle scelte, perché i giocatori daranno tutti il massimo e con la partecipazione dello stadio l’atteggiamento sarà uguale per tutti, chi entrerà e anche chi non giocherà e resterà a bordo campo”.

FIDUCIA – “In una delle prime conferenze dissi che volevo capire se i ragazzi si rendevano conto della loro forza nell’andare ad affrontare chiunque. Il gruppo poteva dire la sua in un campionato così difficile o collocarsi in un piano alto di questo ‘condominio’. Il momento in cui ci ha creduto di più? Questo, ora”.

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