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CMIT TV | Disastro Italia, Zazzaroni: “Nessun campione nella rosa attuale”

Nel pomeriggio alla CMIT TV è intervenuto anche Ivan Zazzaroni che ha detto la sua dopo la debacle di ieri dell’Italia 

Si è concluso senza mai iniziare il Mondiale dell’Italia che ieri sera ha raccolto una terribile debacle in casa contro la Macedonia del Nord nella sfida secca valida per le semifinali playoff utili ad arrivare in Qatar. Finisce qui l’avventura degli azzurri con annesse ed inevitabili critiche a Roberto Mancini, ai calciatori e non solo. Sull’argomento è intervenuto anche il direttore del ‘Corriere dello Sport’, Ivan Zazzaroni, che alla CMIT TV ha detto: “Quando perdi la verginità poi è sempre più facili. Sono i soliti discorsi che facciamo. La teoria degli opposti, dal troppo bello al troppo brutto. Il calcio italiano è l’espressione del paese, facciamo tanti bei discorsi. Andiamo avanti ad emergenze e situazioni varie. Momenti in cui facciamo gruppo, gratitudini che poi si rivelano perdenti. Se conosco Roberto (Mancini) penso che si dimetta. Conoscendo come la pensa mi sorprenderebbe se restasse. Non mi aspetto nessun nome. Non so quale idea possano avere. Non è il ct che può migliorare il nostro calcio, dovremmo fare discorsi un po’ diversi. Non produciamo un campione da tanti anni. Un campione risolutivo come Baggio, De Piero, Zola. Dobbiamo andare avanti così, con molto realismo”.

Zazzaroni a CMIT TV sulle dimissioni di Mancini
Zazzaroni a CMIT TV

CAMPIONI –Campioni nella rosa attuale? Nessuno. L’unico di livello mondiale è Donnarumma ma con l’alternanza con Navas ed in un campionato come quello francese sta perdendo qualcosa. Gravina? Perchè dovrebbe andare via lui. È l’unico che ha fatto qualcosa di positivo per il calcio italiano, anche post pandemia. L’unico che ha lottato per evitare le doppie proprietà. Non poteva fare tutto. Mi sembra il miglior presidente degli ultimi 20 anni”.

MODELLI – “In Germania hanno fatto un discorso prima del Mondiale. Hanno lavorato su un fallimento chiamando tutti i manager della Bundesliga impostando un progetto da cui ripartire. Noi non possiamo avere modelli tedeschi o inglesi. Il calcio più ricco e strutturato del mondo non vince un Mondiale da 60 anni. Abbiamo un sacco di problemi ma noi siamo italiani e dobbiamo ragionare da tali”.

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