Zlatan Ibrahimović torna a parlare. Lo fa dal ritiro della Nazionale svedese: immancabili alcune dichiarazioni sul suo futuro
Zlatan Ibrahimovic è volato in Svezia per giocare con la sua Nazionale. Il centravanti del Milan ha l’obiettivo di disputare i prossimi Mondiali. Come per l‘Italia bisognerà passare dai Playoff.

Il centravanti rossonero, però, potrà esserci solamente per un’eventuale finale con la Polonia. Contro la Repubblica Ceca sarà chiamato a scontare la squalifica.
Ibrahimovic lo scorso 3 ottobre ha compiuto 40 anni e la voglia di giocare è ancora tanta. Dopo il guaio al tendine d’Achille è tornato a disposizione di Stefano Pioli: il classe 1981 ha così disputato qualche minuto contro Napoli, Empoli e Cagliari.
E’ pronto per dare una mano alla Svezia, prima di tornare a Milano per provare a conquistare lo Scudetto con i rossoneri. Poi, quasi certamente, arriverà la firma sul rinnovo.
La qualificazione ai Mondiali rappresenta un ulteriore incentivo ad andare avanti. Ecco perché bisogna fare un passo alla volta ma le dichiarazioni di Ibra così come quelle di Gazidis, Maldini e Pioli lasciano pensare che la storia d’amore tra il Diavolo e il centravanti continuerà ancora per un altro anno.
Milan, Ibra: “Continuerò il più a lungo possibile”

Ibrahimovic ha voglia di vincere con il Milan e di continuare a sudare per i colori rossoneri.
Dalla Svezia il bomber è tornato a parlare del suo futuro in questi termini: “Provo un po’ di panico davanti alla prospettiva di smettere di giocare – riporta Sportmediaset – Di sicuro continuerò il più a lungo possibile, finché riesco a ottenere risultati, ma stando bene in campo, senza soffrire. Non voglio avere pentimenti quando avrò smesso, quindi voglio massimizzare la mia carriera”.
Ibra Dopo il ritiro – “Cosa succederà dopo non lo so, vedremo quando verrà il giorno – prosegue Potrei cominciare da quando mi fermo o prendermi una pausa, oppure sparire completamente. Certo l’adrenalina che sento addosso non la proverò mai più. Siamo programmati per svegliarci, prepararci per l’allenamento, allenarci, tornare a casa e riposare. Questo va avanti da 20-25 anni, ma un giorno al risveglio non ci sarà più niente davanti a me, sarà un bell’impatto”.




















