Inter, Marotta: “C’è un sogno da realizzare. Ecco come è andata con la Juve”

Beppe Marotta esulta per la conquista dello Scudetto. Ecco le parole del dirigente dell’Inter ai microfoni di Sky Sport

C’è chiaramente anche la firma di Beppe Marotta sullo scudetto dell‘Inter. Il dirigente nerazzurro non può che essere soddisfatto del trionfo nerazzurro: “E’ venuta meno la Juve? La differenza con i bianconeri era notevole, vincere lo scudetto con quattro giornate da giocare, è soprattutto merito nostro, che demerito degli avversari – esordisce Marotta -. Abbiamo marciato ad una velocità notevole, il successo è grandissimo merito di Conte, che è riuscito a trasmettere ai giocatori i valori dello sport. Nessuno di questi aveva vinto un titolo, tranne Vidal. Conte è il leader di questo gruppo”.

 SICUREZZA CONTE – “Meglio prendere un allenatore bravo che un giocatore bravo. Spalletti è certamente un ottimo allenatore, però ho proposto Conte perché ritenevo fosse il tecnico giusto al posto giusto”.

CICLO ALL’INTER – “Abbiamo risolto il problema allenatore con Conte, che dà grandi garanzie. E’ evidente che con la pandemia c’è stato un problema dei ricavi e bisogna fare degli aggiustamenti ma ne parleremo più avanti del futuro. Vogliamo goderci il momento. C’è un sogno, vincere ancora lo scudetto per la seconda stella“.

STIMOLI -“Le esternazioni di Conte sono servite per stimolare la squadra. Il conflitto che si era creato era da stimolo. Lo ha detto anche lui e preferisco avere a che fare con persone che dicono le cose in faccia”.

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Inter, Marotta: “L’Atalanta lotterà per lo scudetto. La verità sulla Juve”

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Marotta © Getty Images

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FINE DELL’EGEMONIA – “Le difficoltà iniziano con la nuova stagione, dal primo luglio – prosegue Marotta -. Milan, Napoli, Lazio e Atalanta hanno voglia di vincere. I bergamaschi saranno assolutamente tra i favoriti. Non so cosa succederà alla Juve. L’Atalanta sarà candidata a vincere lo scudetto“.

FINE DELL’AVVENTURA ALLA JUVE – “C’è stata una risoluzione consensuale. Visione diverse? E’ stato un fatto fisiologico. Agnelli era alle prime esperienze, Paratici era un ragazzo, è giusto che la proprietà tracci la sua strada. Quando non c’è più spazio ci vuole la forza per fare un passo indietro. Quando ho lasciato i bianconeri era sabato, domenica mattina ho ricevuto un sms da Steven Zhang

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