Ronaldo, le smorfie non bastano più | Inter-Juventus da incubo

Non è stata positiva la prova di Ronaldo contro l’Inter: i quotidiani lo hanno bocciato, di lui ci si ricorda solo per le smorfie ai gol subiti

I quotidiani lo hanno bocciato e lui non ha argomenti per replicare. Deve chinare il capo e ripartire, l’ha fatto molte volte alla Juventus, s’è sempre sentito uno dei migliori e non ha mai nascosto delusioni e dispiaceri vari per errori altrui. Lo ha fatto anche ieri dopo il gol di Barella. Sconsolato, CR7 ha guardato nel vuoto, con una smorfia ha fatto capire che certi gol subiti sono inaccettabili, ma a differenza del passato, quando era lui sistemare le cose, stavolta Ronaldo s’è lasciato andare, ha scelto di affondare assieme alla Juventus, senza far nulla per risollevarne morale e sorti. Una partita da dimenticare, neppure l’ultima di questo periodo, e una serie di domande, che ritornano, sul suo ruolo all’interno della squadra, oltre statistiche e numeri che spesso, anche se ricchi, possono ingannare.

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Juve, rinnovo Ronaldo
Cristiano Ronaldo (Getty Images)

Ronaldo con l’Inter: poche luci e un solo tiro

Ronaldo segna sempre, contro chiunque, in qualsiasi momento, ma il blackout con l’Inter non è il primo. Sempre al Meazza, contro il Milan, CR7 s’è visto raramente, ma in quel caso era bastato Chiesa – e Dybala – per una vittoria dalla quale la Juve non è ripartita. La vittoria col Sassuolo non è stata convincente, così come la partita di Ronaldo che, gol a parte, se l’è goduta spesso da spettatore. Con l’Inter ha pagato difficoltà collettive e nel momento decisivo non ha avuto la forza di indirizzare la partita. Non si contano azioni pericolose. Un solo tiro in porta, due complessivi, 48 palloni giocati. Pochi per un accentratore di manovra e gioco.

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Smorfie e poco altro: flop CR7

CR7 ha più di un alibi, non può fare tutto da solo, ma anche certi sguardi parlano. Ronaldo, con l’Inter come in passato, non è riuscito a caricare gli altri, s’è “accontentato” di registrare imprecisioni ed errori, li ha fatti notare alla squadra, ma non ha saputo indicare una strada, una soluzione, un piano B. Anche per questo motivo gli 84 gol in 108 partite con la maglia della Juventus, numeri straordinari di un campione senza età, hanno valore relativo. Hanno gonfiato la sua bacheca ma impoverito la Juventus: nei momenti difficili, si è sentita sola anche con lui in campo.

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