Calciomercato, annuncio di Gravina su Mancini | Riapertura stadi: “Sarà graduale”

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato del futuro di Mancini e della riapertura degli stadi

Gabriele Gravina fa il punto sulla Nazionale e sulla riapertura degli stadi. Il presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio ha parlato stamane: “Mancini? Il progetto di Mancini è a medio-lungo termine, i contratti vanno siglati in due. Da parte nostra c’è massima disponibilità – le parole a ‘Radio anch’io Sport’ – La mia è stata un’apertura pubblica per dare l’idea di progettualità che stiamo portando avanti. L’accordo sarà frutto di un incontro tra me e Mancini. Lippi? Ci sarà un ritorno a colazione e continueremo a vederci, col tempo valuteremo il resto”. Clicca qui per nuovi dettagli.

Gravina ha parlato anche della riapertura degli stadi: “E’ necessario tornare a coltivare le nostre emozioni e vivere le nostre passioni. Mille spettatori sono veramente molto pochi all’interno degli stadi. Il calcio deve recuperare quella presenza che è l’anima del calcio. Senza spettatori è un’anima senza corpo. Il calcio ha smentito lo scetticismo diffuso, il risultato è sotto gli occhi di tutti. Credo sia giusto cominciare a riaprire gradualmente in modo da allinearci con gli altri paesi europei. Credo che si debba usare un metodo proporzionale: proporzione e il rispetto della distanza sociale”.

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Gravina © Getty Images

PLAYOFF – “In Serie A? Il calcio ha bisogno di riscoprire un senso di cambiamento. C’è esigenza di cambiamento, un nuovo format. L’unico elemento che dobbiamo riscoprire è quello della condivisione. Serve un progetto di riforma per il calcio italiano”.

L’ITALIA – “A Bergamo? Sì, è ufficiale. E’ una testimonianza di rispetto e riconoscenza per il tanto impegno di volontari, medici e professionisti. L’auspicio è che ci sia una piccola presenza di pubblico. Siamo particolarmente ottimisti”.

LA CRISI – “Sappiamo tutti che far ripartire il calcio a giugno è stato molto impegnativo. Oggi il mondo dilettantistico è sfiduciato, non possiamo permettercelo come mondo dello sport. Abbiamo da più parti invocato la componente relazionale nello sport. I ricavi sono in netto ribasso, c’è l’esigenza di un intervento esterno che alleggerisca queste situazioni”.

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