Juventus, Bonucci: “In caso di stop niente scudetto. Sarri mi ha sorpreso”

Bonucci sulla ripartenza della stagione e il momento della Juventus. Da Sarri a Ronaldo, passando per la corsa scudetto

Il countdown sta per terminare. La prossima settimana si tornerà a giocare anche in Italia, con le due semifinali di Coppa Italia (oltre alla finalissima) prima che riapra i battenti la Serie A. Leonardo Bonucci e la Juventus mordono il freno: “Penso sia stato giusto riprendere, il calcio, specie in Italia, è importante. Certo, ci mancheranno tifosi. Ma per gli italiani anche solo vedere in tv la propria squadra del cuore può dare sollievo, può trasferirti la sensazione che presto si ritornerà a vivere una vita normale – dice alla ‘Gazzetta sportiva – Spero che si arrivi alla fine normale del campionato. Se non fosse così nascerebbero un sacco di storie, polemiche, ricorsi… Io non sono favorevole ad altre ipotesi. Se ci si ferma, meglio finirla lì e non assegnare nulla. Speriamo di arrivare al 2 agosto e decretare un vincitore. Sperando sia la Juve…”.

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Sulla corsa scudetto: “Sì, la Lazio mi preoccupa. In questo campionato ci ha tolto un trofeo, è una bella squadra, Inzaghi è un grande allenatore. Ma adesso, dopo questa inattività, è difficile fare previsioni. La Champions e il Lione? Dovremo essere bravi a non farci condizionare. È facile pensare che troveremo una squadra in difficoltà. Ma non dobbiamo farlo. Ci giochiamo in una gara il 90% della stagione”.

Juventus, Bonucci: “Ecco le differenze tra Allegri e Sarri”

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Leonardo Bonucci (Getty Images)

Le differenze tra Allegri e Sarri in panchina: “Sono evidenti. Allegri è bravissimo a gestire lo spogliatoio, i momenti più difficili di una stagione, a far capire alla squadra come gestire il tempo di un match. Lui, nei suoi cinque anni, in questo è stato un maestro. Sarri è un meticoloso, appassionato di tattica, a cui piace far giocare bene la squadra. Ha un gran bagaglio di conoscenze calcistiche ma ha saputo mettersi in discussione, ha avuto l’umiltà di capire le dinamiche di questo collettivo. Sono stato piacevolmente sorpreso, davvero. Abbiamo contatti quotidiani, momenti di confronto. È uno che vuole migliorare. Come voglio migliorare io, capendo il suo calcio. Che è originale, diverso da quelli che ho conosciuto prima”.

L’esperienza al Milan: “Fu un anno difficile per me. Sia a livello personale che lavorativo. C’erano stati screzi e io, alla fine, specie dopo la sconfitta in Champions, ho preso una decisione poco lucida. Però devo dire che quella scelta, che certo mi ha condizionato la carriera, mi ha migliorato come uomo. Quei mesi al Milan mi hanno consentito di guardarmi dentro e capire che il mio posto era nella Juventus, in questa che sento come la mia famiglia. Ho conosciuto al Milan persone belle, prima tra queste Rino Gattuso. È stato un anno difficile. Ma non inutile”.

Le condizioni di Cristiano Ronaldo: “Lui è un super atleta, grande professionista. Mi ha raccontato quello che ha fatto per mantenere la forma durante la quarantena. Si è presentato in condizione perfetta. Lui non riesce a stupire, è un fuoriclasse, da tutti i punti di vista. Un compagno con cui avrei voluto giocare? Ibrahimovic. Mi sarebbe molto piaciuto giocare con lui. È un leader, ha personalità, è forte. Sarebbe stato bello affrontarsi in allenamento. Ha una faccia da duro, ma è una persona buona. In campo i giocatori che hanno carattere, che sono sempre animati dalla voglia di vincere ti regalano stimoli unici. Ed è quello che cerco, sempre. Stimoli, per migliorare”.

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