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Inter, Lukaku si racconta: dall’isolamento al duello con la Juve, dal mercato a Conte

Il bomber belga ha raccontato questi giorni particolari per il coronavirus, ma ha parlato anche di scudetto e United

LUKAKU CORONAVIRUS INTER JUVENTUS CONTE / Momenti complicati per il mondo del calcio, alle prese con il futuro sia in campo che a livello economico per l'emergenza coronavirus. I giocatori non sanno ancora quando potranno tornare in campo, intanto si tengono in forma dentro le proprie abitazioni e passano il tempo tra una challenge sui social e su Fifa. Situazione nuova per tanti calciatori arrivati solo da pochi mesi in Serie A, lontano dai propri parenti, come Romelu Lukaku. Il bomber dell'Inter ne ha parlato in una diretta con Ian Wright, leggenda dell'Arsenal che ha pubblicato la chiacchierata sul proprio canale Youtube.

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“Sto facendo un po’ di allenamento, l’Inter ha fornito a tutti delle cyclette. Siccome noi giocatori viviamo in centro abbiamo tutti dei piccoli appartamenti e c’è poco spazio. La società ha chiesto a chi mancasse una bici per allenarsi e nel giro di due ore ne hanno portate a tutti. Mi manca la vita di tutti i giorni, stare con la famiglia – racconta Lukaku -. Ora non puoi avere contatti con altre persone, ti senti estraniato, giochi ai videogames, cominci ad apprezzare quello che hai. Sono un ragazzo fortunato, poi conosci il mio passato e quindi ripensi anche a quando eri un ragazzino. Sai che quando esci se tocchi qualcuno può avere il coronavirus, mia mamma è diabetica e loro sono le persone più a rischio. Quindi non posso andare a casa e toccarla. Lei non deve assolutamente uscire, al massimo in giardino, la sera per fare una passeggiata. Ora sono qui con il mio fisioterapista, inoltre ogni giorno alle 12 l’Inter manda qualcuno dal centro sportivo per portarmi il cibo, dal momento che sono sotto dieta stretta. Mangio soprattutto pesce e verdure”.

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Inter, Lukaku torna sul mancato trasferimento alla Juventus

Romelu Lukaku torna sulla scelta di lasciare lo United e sposare l'Inter, invece che la Juventus: “Una stagione negativa può capitare a tutti, ma è stato difficile. Dovevo prendere una decisione e andare altrove, in un posto in cui potessi imparate tanto, da qualcuno che mi volesse davvero. Solskjaer mi voleva, ma io non avevo l’energia sufficiente per restare. Lui però sta facendo un bel lavoro e al Manchester United auguro il meglio. La Juventus era molto vicina, ma nella mia testa c’è sempre stata l’Inter e il suo allenatore. Quando ero un bambino l’Inter era il mio punto di riferimento in Italia, guardavo Ronaldo, Vieri, Adriano. Conte mi voleva sia al Chelsea che alla Juve, mi sono concentrato solo sul campo, per entrare in condizione. Sto lavorando di più perché l’allenamento è diverso. Si lavora molto di gruppo, ogni due settimane ci sono due o tre cene di squadra e non manca mai nessuno. Si vede in campo, siamo la squadra più aggressiva e questo è per l'allenatore”. Sullo scudetto e il duello con la Juventus: “La mia mentalità è che finché non è finita matematicamente non ti puoi fermare. Quando c’è ancora un po’ di speranza… Juve e Lazio possono perdere punti, ma noi dobbiamo guardare a noi stessi. Il problema è stato che quando la Juventus ha perso punti li abbiamo persi anche noi”.

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Sulla ripresa del campionato: “Sarà più difficile tornare in forma e segnare come prima? No, per come giochiamo creiamo sempre occasioni, si tratta di come sistemarsi in campo. Poi noi studiamo l’avversario già dal lunedì. Non ci possiamo distrarre perché Conte ci interroga e davanti a tutti ci ‘segna’ sul quaderno. Lo ha fatto con me quando abbiamo giocato con lo Slavia Praga. Per cinque minuti ha parlato di quando Cesar Azpilicueta aveva vinto un duello contro di me e ha festeggiato per cinque minuti come dopo un gol, martellandomi davanti a tutti. Non mi era mai capitato niente del genere in dieci anni di carriera. Poi però è tutta una questione di come reagisci in capo, se fai bene o ti butti giù. Con il Milan ad esempio abbiamo fatto una delle partite migliore della stagione. Mentalmente ho fatto quello step, di incassare le critiche davanti a tutti”. Infine il momento di parlare di serie tv e Ian Wright reagisce ‘male’ quando scopre che Lukaku non ha mai visto ‘Gomorra’.

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