Juventus, l’amico di Sarri: “Vi svelo la sua quarantena”

Aurelio Virgili racconta il tecnico bianconero svelando alcuni aneddoti curiosi

JUVENTUS AMICO SARRI / Tempo di quarantena per la Juventus di Maurizio Sarri che ha fatto registrare il primissimo dei casi di Coronavirus in Serie A, quello di Daniele Rugani. Coinvolto nell'isolamento naturalmente anche il tecnico ex Napoli e Chelsea che in un'intervista a 'Tuttosport' è stato raccontato nel dettaglio dallo storico amico Aurelio Virgili, figlio dell’ex Fiorentina Giuseppe: “Nel 1998 ero responsabile della Banca Fideuram per l’area di Arezzo, cercavo un bancario bravo e con Maurizio mi trovai fin da subito. Era molto preciso e come me frequentava gli ambienti calcistici. Il feeling è stato immediato e negli anni si è trasformato in una bellissima amicizia. All’epoca della banca era sempre vestito di nero e per questo lo chiamavo Diabolik. Ci sentiamo ogni settimana. E le telefonate iniziano tutte allo stesso modo: “Lello (Maurizio mi chiama così) abbiamo vinto? Quando chiama, siccome resta appassionato di tutti i campionati, sa già i risultati dell’Affrico, la società dilettantistica dove giocano i miei figli. Adesso che il pallone è fermo e siamo in quarantena ci sentiamo anche più del solito. Ultima chiamata? Tre giorni fa. Ho telefonato a Maurizio per capire un po’ della positività di Rugani al coronavirus e in generale per sapere come stava lui”. Le ultimissime di calciomercato e non solo: clicca qui!

 

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QUARANTENA – “A Maurizio mancano il quotidiano, l’allenamento: sono linfa vitale per lui. Però la situazione è questa, siamo tutti in casa per fronteggiare l’emergenza coronavirus che adesso è la priorità. Così anche lui, come tutti noi, si concentra sul lavoro che può svolgere da casa: riguarda partite, allenamenti, studia i dati dei giocatori. È un computer. Un esempio? Se adesso lo chiamassi per chiedergli quanti chilometri ha percorso Gimmi contro l’Inter, mi direbbe i metri in avanti, indietro, in verticale, in orizzontale…”

Su Higuain: “Mi ha raccontato tante volte che Higuain, che per lui è come un figlio, se la squadra è divisa in gruppi vuole sempre che sia Maurizio a fargli allenamento. Come i bambini: ci tiene, gli vuole bene, lo vuole con sé. Lui e il Pipita hanno un rapporto speciale. Ma in generale, fatta eccezione per Emre Can alla Juventus e Gabbiadini a Napoli, che si lamentavano perché non giocavano, mediamente gli altri giocatori gli voglio bene e lo stimano soprattutto perché Maurizio è uno che dice le cose in faccia. Domandate a Higuain del primo discorso di Napoli”.

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