Il tecnico rossoblù: “Quando si tornerà in campo saranno tredici finali”
CAGLIARI ZENGA CORONAVIRUS / Da poco più di 10 giorni Walter Zenga è il nuovo allenatore del Cagliari, anche se l'ex 'Uomo Ragno' non è ancora riuscito a esordire a causa dello stop al campionato per l'emergenza coronavirus. Il tecnico milanese non vede l'ora di tornare in panchina, ma ora le priorità sono altre: “Il campo mi manca, ma il calcio oggi viene dopo: la priorità è la salute, quando dovremo riprendere, saremo pronti. Io sono ad Asseminello, non ho voluto creare problemi o sembrare un privilegiato, andando dall’hotel al centro sportivo dalla mattina alla sera – ha detto Zenga in un'intervista a 'L'Unione Sarda' -. Dobbiamo dare l’esempio”.
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In ogni caso l'ex portierone dell'Inter non stacca la spina: “La mia giornata l’ho organizzata nei minimi dettagli, con le sedute video, i vari spezzoni di partite del Cagliari, le video conferenze con il presidente Giulini (anche lui, come tutti, a casa con la famiglia) e il mio staff. Penso a preparare gli allenamenti, studio come riprendere il 21. Con il Presidente ci conosciamo da anni, c’è reciproca stima e rispetto. Quando mi ha chiamato non ho avuto dubbi ad accettare: per me Cagliari non è solo un punto di ripartenza, ma un passaggio importante della mia vita. È una squadra di livello, una società che ha ambizioni. Vorrei che la mia squadra avesse la forza di andare a tremila all’ora. Mostrando senso di appartenenza, professionalità, rigore. Il gruppo è di grande livello e unito. E se parliamo di calcio, il Cagliari è a 3 punti dal settimo posto. Quando si tornerà in campo, saranno tredici finali, un mini-campionato: dovremo dare tutto sino all’ultimo, è la mia filosofia. Se ti comporti bene la gente non sarà mai contro, la vorrei conquistare”.
