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Milan-Torino, Pioli: “Ibra mi ha detto di fidarmi. Futuro? Ecco da cosa dipende”

Il tecnico rossonero presenta la sfida contro i granata dopo il pareggio contro la Juve

MILAN PIOLI CONFERENZA TORINO / Tanti complimenti, ma pochi punti. Il Milan da qualche giornata ha rialzato la testa, ha ritrovato fiducia e qualità, l'effetto Ibra e la rinascita di Rebic stanno trascinando i rossoneri, che però vengono da due cocenti delusioni. Prima la rimonta bruciante subita nel secondo tempo del derby con l'Inter, poi il pareggio di Ronaldo nel recupero contro la Juve in Coppa Italia. Poco spazio per i rimpianti, la squadra di Pioli deve riprendere la corsa verso l'Europa già dalla sfida di domani sera, quando a 'San Siro' arriverà il Torino di Longo. Il tecnico rossonero ha presentato il match nella consueta conferenza stampa della vigilia, che Calciomercato.it ha seguito per voi in diretta:

“La squadra sta bene, arriviamo da due partite positive, ma bisogna ancora migliorare. Dobbiamo essere preparati ad affrontare una squadra con valori tecnici e fisici importanti”.

IBRAHIMOVIC – “Ibra non parla a caso e mi ha detto di fidarmi, mi ha detto che sta bene stamattina. Quadratura del cerchio? Abbiamo i giocatori nelle posizioni giuste. Abbiamo le caratteristiche per giocare con questo modulo, si vede che la squadra sente queste posizioni, è molto equilibrata e compatta, oltre ad essere molto pericolosa e concludere in porta più degli avversari. Dove sarebbe il Milan con Pioli e Ibra dall'estate? Bella domanda ma è impossibile rispondere”.

FUTURO – “Conosco il mio ruolo, siamo stati bravi tutti, non ci facciamo trascinare dalle voci di mercato. Dobbiamo essere concentrati sul nostro lavoro.  Siamo in un grande club e ci sono le voci, ma non possiamo parteciparvi perché ci sono tante partite di campionato e 45 punti a disposizione sono tantissimi. Io non sono assolutamente preoccupato per il mio futuro, mi piace la situazione in cui sono e voglio sfruttarla al massimo insieme alla squadra”.

LA QUALIFICAZIONE ALL'EUROPA – “Bisogna tenere altissima la concentrazione, le squadre medio-basse hanno alzato il livello di competitività e non possiamo permetterci di fare un finale di campionato anonimo. Quindi partite sono tante, ma voleranno via anche velocemente, quindi non possiamo più perdere tempo. Non possiamo permetterci cali di concentrazioni, è adesso che stiamo sentendo delle sensazioni positive e su queste emozioni dobbiamo andarci sopra. Dobbiamo costruirci qualcosa di importante per quest'anno e per il futuro. Dal derby abbiamo imparato e si è visto contro la Juve. Adesso pensiamo solo al Torino, siamo stati squadra e dobbiamo continuare a dimostrarlo. Se finisse oggi il campionato non saremmo certamente felici”.

LE PAROLE DI MALDINI – “Ho sempre sentito l'appoggio della società, ma ho sempre pensato che la fiducia va conquistata. Devo ancora dimostrare tanto, so che saranno i risultati e il lavoro a determinare le situazioni future”.

VAR CHALLENGE – “Non sono d'accordo sul Var a chiamata, non mi piace. L'allenatore fa l'allenatore, l'aiuto della tecnologia permette agli arbitri di arbitrare con più serenità. E' giusto che loro facciano gli arbitri e gli allenatori accettino le decisioni”.

CASTILLEJO – “Il mio lavoro è sfruttare al meglio la condizione dei giocatori che non può essere ottimale per tutta la stagione. Lui ha lavorato bene, l'arrivo di Ibra mi ha fatto pensare a nuove posizioni, pensando a nuove situazioni. Samu ha le caratteristiche giuste per questo ruolo, lo sta facendo con voglia e sprito di sacrificio”.

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